Il sito del Parco Nord Milano

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le classi del Comune di Milano

1a Elementare Via G. da Bussero - 3 novembre 2004

Ci incontriamo direttamente alla sede del Parco Nord...: siete venuti a piedi e siete già un po' stanchi!

Partiamo tutti insieme per raggiungere il bosco e, dopo aver incontrato per la strada un esperto di funghi (un Micologo... che strana parola), che ci fa osservare con la sua lente quello che ha trovato, iniziamo la nostra avventura nel bosco.

Voi conoscete già tutti il Parco Nord, perchè abitate qui vicino e ci venite spesso la domenica con i vostri genitori; non sapete però che fino a una trentina di anni fa qui c'erano campi e fabbriche e che questo parco è stato creato dall'uomo.

In classe avete già lavorato per questa gita: partendo dalla parola bosco avete scritto su un cartellone le parole che vi venivano in mente pensando a un bosco.

Ecco la mappa realizzata in classe:


Questo è l'elenco delle parole presenti nella mappa:

Alberi, funghi, radici, ghiande, foglie, castagne, mosche e api, case, cespugli, vermi, bacca, conigli, orsi, volpi, scoiattoli, prato, cacciatori, trappole, coccinelle, lupo, bambi, cappuccetto rosso, fragole, uccelli, ciliege, fossi, cascate, fiori, tassi, puzzole, bruchi, serpenti, more e pigne.

Soltanto guardandoci intorno alcune di queste parole riusciamo subito ad individuarle: alberi, funghi, foglie, radici, ghiande, castagne, mosche e api (anche se è il 3 di novembre c'è ancora un'ape che svolazza sul mio zaino), case (la sede del Parco Nord è una cascina e quindi una casa), cespugli.

Osserviamo insieme anche i due cartelloni che la classe ha realizzato a scuola.

A questo punto ci addentriamo ancora un po' nel bosco per osservarlo meglio e scoprire se c'è ancora qualche parola che si nasconde.

Ci fermiamo all'altezza di un tronco caduto che ci fa anche da "comoda panchina" e pensiamo se qualche nuova parola è stata scoperta durante il tragitto: abbiamo trovato le bacche del biancospino e un buco in un tronco di una betulla ormai morta che un tempo fungeva da nido per il picchio. Quindi possiamo aggiungere al nostro elenco bacche e uccelli.

Ora ci dividiamo in tre gruppi ed esploriamo meglio la zone di bosco intorno alla nostra panchina, per essere sicuri che nessuna delle parole che sono scritte sul cartellone sia sfuggita ai nostri occhi.

E infatti dopo questa attenta esplorazione possiamo aggiungere al nostro elenco: fiori, pigne e coccinelle.

Quindi riosserviamo attentamente il nostro cartellone e vediamo che alcune parole che avevate collegato al bosco noi non le abbiamo trovate. Tiriamo una riga su quelle che non abbiamo trovato perchè in questo bosco non ci sono, e invece facciamo un cerchio intorno alle parole che si riferiscono a cose e animali che oggi non abbiamo incontrato ma che in un'latra stagione probabilmente avremmo potuto incontrare:

Ecco la mappa fatta a scuola dopo la fase di verifica:

Ci rimettiamo in marcia (perchè a noi piace camminare!), finchè non troviamo un altro tronco-panchina su cui vi faccio accomodare per raccontarvi la Storia delle Parole. Come possiamo fare per aiutare AlfaBeta a ritrovare le parole del bosco? Siete furbi e capite subito che voi avete già iniziato ad aiutarlo, con il vostro cartellone e con le vostre ricerche.

Vi chiedo un ultimo aiuto a questo povero bosco senza parole, anche se siete un po' stanchi.

Scegliete un albero che vi piace, ci mettiamo tutti intorno a lui e ognuno lo osserva attentamente.

Decidiamo di chiamarlo Mercoledalbero, cioè l'albero del mercoledì, e scriviamo le parole che mi avete detto dopo averlo osservato su di un cartellone:

Ecco la mappa realizzata oggi:


Questo è l'elenco delle parole presenti in questa seconda mappa:

Pigna, muschio, foglie gialle, lichene, alga azzurra, ramo che si divide, ramo laterale, foglia grande, corteccia, tronco, nodi, radici, pidocchio e formica.

Per la prossima uscita dovrete trovare una definizione per queste parole, cioè dovrete cercare di descrivere l'oggetto che indicano ad un alieno che non è mai stato sulla Terra.

A questo punto siamo proprio stanchi, ritorniamo alla Cascina e lì ci salutiamo.

Arrivederci a primavera.