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l'olmo

CURIOSITÀ-USI

L'olmo è stato ed è utilizzato come pianta ornamentale per il suo bell'aspetto e per la resistenza all'inquinamento e alle drastiche potature. Proprio per questo suo aspetto l'olmo era diffuso come tutore delle viti: l'albero veniva capitozzato per dare più sole all'uva e per raccogliere foglie più grandi per l'alimentazione del bestiame.
In alcune regioni italiane i giovani rami, molto flessibili, erano utilizzati per fabbricare cesti.
Il legno è di colore rosso-bruno venato; è un legno forte, molto duro, resistente. È utilizzato per la costruzione di mobili, costruzioni subacquee. Il ponte di Londra aveva fondazioni di legno di olmo che sono durate secoli. È ancora utilizzato perciò per chiglie di battelli e frangiflutti.
Le foglie contengono dei composti (tannini) che colorano le fibre naturali di giallo.
Fin dal medioevo l'olmo è considerato uno dei migliori rimedi per malattie della pelle come dermatosi, eczemi, foruncoli e pruriti. Una vecchia ricetta per tali problemi è l'unguento.
Unguento: sciogliere 10 g di corteccia in 100 g di grasso di maiale. Scaldare a bagnomaria per un'ora, quindi eliminare la corteccia e spalmare sulle parti interessate.
I frutti appena formati hanno un sapore gradevole e possono essere utilizzati per insalate.

LEGGENDE

Albero sacro per la mitologia germanica, il suo nome antico - Embla - rappresenta il nome della prima donna vissuta (il primo uomo si chiamava Askr, che indica il frassino cosmico). Quindi una pianta "femminile".
Gli Antichi avevano consacrato l'olmo a Morfeo, uno dei mille figli del Sonno. La sua funzione era quella di assumere la forma di esseri umani apparendo agli uomini addormentati. Così l'olmo prese il nome di Olmo dei Sogni.
Nel Medioevo divenne poi insieme con la quercia l'albero sotto il quale si amministrava la giustizia. I "Giudici sotto l'olmo" erano appunto i magistrati che sedevano ai piedi di questo albero piantato davanti alla porta del castello.