4a - scuola primaria via Cesari - Milano 31 gennaio 2007

Ciao a tutti! Ci incontriamo all'ingresso di viale Suzzani: oggi ci muoviamo nella nebbia, chissà se troveremo i laghetti?

Ci fermiamo in uno spiazzo, e insieme scopriamo la storia di questo Parco, e di come non sia sempre esistito, ma invece sia frutto del lavoro dell'uomo.

Per esempio le montagnette alle nostre spalle sono sorte su macerie e rifiuti delle ex fabbriche che una volta sorgevano qui. Sono quindi collinette artificiali.

Anche lo stagno non è nato naturalmente.

Vi chiedo come avreste fatto voi uno stagno: avranno scavato, messo qualcosa di impermeabile, che indovinate sia argilla, e poi messo l'acqua.

Poi avreste messo delle piante acquatiche, ed infatti anche qui fecero così. E gli animali? quelli non furono introdotti dall'uomo, in attesa di vedere chi sarebbe arrivato.

Qualcuno questo stagno lo conosce, e ha già visto, durante gli anni passati, alcuni degli animali che lo popolano - in particolare pesci e tartarughe - che in realtà non possono essere arrivati da soli e che non sono nel loro ambiente naturale, anzi, sono voraci carnivori e divorano tutto.

Anche chi non ha mai visto il laghetto però a scuola ha ipotizzato cosa ci si potrebbe tovare, e ne ha fatto un disegno:
tartarughe - pesce gatto - carpa - libellula - cavallette - insetto stecco - farfalle - ninfee - gallinella d'acqua - salamandra - cigno - rane - rospi - bisce - insetto che cammina sull'acqua - canne - erba

Per verificare se le vostre ipotesi siano corrette e per aggiungere anche nuove scoperte, ci avviciniamo all'acqua in esplorazione.

Non pensavate che lo stagno fosse così vicino, ed invece lo scopriamo appena oltre gli alberi:

Ci avviciniamo all'acqua, e notiamo subito delle ninfee che stanno spuntando un po' in anticipo...è stato proprio un inverno caldo.

Delle gallinelle nuotano davanti a noi, e due germani maschi so nascondono tra le canne, mentre non riusciamo a vedere pesci, finché non notiamo che ogni tanto qualcuno salta fuori dall'acqua.

La nebbia non si alza: sembra proprio un clima scozzese!

Continuamo con l'esplorazione delllo stagno e scopriamo che un canale lo alimenta: non si prosciuga mai, e si mantiene sempre allo stesso livello, cosa che in natura non avviene.

Decidiamo di misurare la temperatura: prima dell'aria, poi dell'acqua, e ci aspettiamo che sia più calda della prima, poi della terra, e qualcuno ipotizza sia più fredda di quella dell'acqua.

Ecco i dati:

temperatura dell'aria: 3°C

temperatura dell'acqua: 10,4°C

temperatura della terra: 5,6°C

Le ipotesi sono confermate: l'acqua anche d'inverno rimane più calda, perché cede lentamente il calore assorbito, mentre la terra si raffredda più in fretta.

Aggiriamo lo stagno seguendo un sentiero che entra nel boschetto, e scopriamo due funghi molto grandi lungo il sentiero.

Ci troviamo sotto ad un albero che ha delle specie di piccole pignette: è un ontano, e riesce a vivere con le radici immerse nell'acqua.

Poco più in là scopriamo anche il canale di uscita dello stagno: serve per regolarne il livello.

Dopo qualche corsa e la merenda al teatrino, proseguiamo, scoprendo un secondo laghetto, più giovane, di circa 6 anni, che sembra molto diverso dal primo.

Osservate che è più piccolo, sembra più sporco, con più canne, ha una fontana in mezzo, non ci sono alberi che lo circondano.

Le piante acquatiche qui sono sono nate da sole, e i loro semi sono arrivati con il vento dall'altro stagno!

Ci avviciniamo e scopriamo che sulle canne in acqua si possono trovare delle piccole lumache. Un vostro compagno ci anticipa che lui qui ha visto le rane... in primavera forse avremo una sorpresa!

Da questo laghetto seguiamo un canale.

A gruppetti osservate attentamente l'acqua, perché ci sono delle bollicine che salgono e volete scoprire da dove vengono:

Camminando lungo il canale arriviamo al terzo stagno.

Qui ci sono molte tife, con ancora il frutto attaccato, che riusciamo a vedere da vicino e di cui riusciamo a far volare i semi.

Ci accorgiamo che su tutti gli alberi e rbusti intorno a questo stagno si e depositata la peluria delle tife...a qualcuno ricorda il "boschetto dello zucchero filato".

Come utima cosa controlliamo le ipotesi fatte all'inizio della mattinata, decidendo di posizionare sul lato inferiore ciò che non abbiamo viso ma che ci aspettiamo di trovare a primavera, e togliendo quello che è improbabile sia qui.

Eliminiamo il cigno, mentre decidiamo che verificherete a scuola l'ambiente naturale del'insetto stecco e dellla salamandra.

Rane, rospi e tartarughe le teniamo perchè qualcuno è sicuro che ci siano.

Farfalle, bisce, libellula, cavalletta, insetto che cammina sul'acqua le cercheremo a primavera.

Quando tornerete, potremo osservare le differenze con oggi e scoprire animali e piante nuove.

Ci salutiamo con un amico : Brughillo, che voi non conoscete, ma che accompagna ormai da un anno i bambini che visitano il Parco, e che vi chiede di portargli per la prossima volta una cartolina da Scuola Natura! in cambio vi timbra la mano!

Arrivederci!