1a - scuola secondaria di I° grado "T.Mann" - Milano 18 ottobre 2006

Primo incontro con i ragazzi delle classi 1a e 1b della scuola T.Mann di Milano.
Siete venuti al Parco al pomeriggio e così sarà anche per altri incontri.
Questa è la prima uscita del progetto "Occhi verdi sulla città" che dovrebbe portarvi a comprendere meglio la realtà del verde a Milano e nei paesi vicini.

Iniaziamo proprio dal Parco Nord perchè questo territorio è un po' un ponte tra Milano, appunto, e il suo hinterland.

A scuola avete iniziato a parlare dei parchi presenti in Lombardia - sopratutto di quelli abbastanza vicini a Milano (Groane, Ticino, Adda,...), molto vissuti dai milanesi.
Avete stabilito - attraverso un breve questionario - che le stagioni in cui voi usate i parchi sono, ovviamente, la primavera e l'estate.
Inoltre avete familiarizzato un po' con le province lombarde.
Chissà quale sarà la provincia con una maggior estensione di aree protette?

Comincio a parlare del Parco Nord, della sua storia, di alcune date importanti.

Tutto iniziò nel 1970 .... alcuni sindaci e il Prefetto di Mlano decisero che una certa zona sarebbe divenuta parco.
Il parco rimase "di carta" fino al 1983, anno in cui iniziarono le piantumazioni degli alberi.
Ad oggi sono state piantate più di 350.000 piante!
Però ora gli alberi sono molti di più, almeno 10 volte tanto! In effetti da molti anni gli alberi piantati hanno iniziato a produrre semi in quantità, e questa cosa si vede!

Ci incamminiamo un po' fino ad incontrare una distesa di ghiande di quercia rossa - una pianta molto presente all'interno del Parco Nord.

Poco più in là facciamo la conoscenza dell'olmo - in particolare del grande e robusto olmo con tre rami - uno degli alberi più grandi che abbiamo.
Come mai sarà cresciuto così tanto?
Essenzialmente perchè lui è un albero con notevoli potenzialità e grande voglia di affermarsi (ovviamente a spese degli altri alberi limitrofi, che infatti non ci sono più).

Cammina cammina raggiungiamo la cosidetta area "wilderness" ovvero quella piccola porzione di parco lasciata a sè stessa, senza nessun controloo sulla crescita.

Osserviamo parecchi alberi morti in terra - altri addirittura ancora in piedi, spezzati.

Funghi, nidi di calabroni, legno in avanzata decomposizione... una laboratorio biologico fantastico.

E pensare che qui non ci viene praticamente nessuno, vista anche la fatica che abiamo fatto a farci strada tra rovi e tronchi.

Torniamo sui nostri passi, arrivando ad incontrare il frassino Yggdrasil dei Celti - l'albero che sorregge il mondo!
Osserviamo la sua foglia composta da 11-13 foglioline, e i suoi semini che raccogliamo da terra.

Il pomeriggio volge al termine, ci accompagniamo verso la cascina e verso l'uscita.

Ciao a tutti!