2b - scuola primaria Mattei - Milano 22 maggio 2007

Ciao a tutti! mi state aspettando in fondo a via Arezzo e ci incamminiamo verso il luogo dove lavoreremo oggi.

Raggiungiamo i prati all'interno della recinzione del centro scolastico, la seconda b e metà della seconda che vengono con me, Alessandra.

Ci presentiamo e scopro che molti di voi conoscono il parco, di cui racconto brevemente la storia.

A scuola vi siete chiesti cos'era per voi un giardino è:

- la natura, dove puoi far nascere nuove vite
- un luogo di relax
- uno spazio verde intorno a una casa
- una meraviglia della natura
- un luogo dove giocare
- un luogo dove giocare tranquilli e con gli amici
- un luogo dove le piante si riposano
- un luogo dove aiuti la natura a crescere
- un lugo di divertimento
- un luogo dove puoi nascondere i segreti
- un luogo tranquillo dove puoi leggere
- un luogo che non bisogna disturbare
- pieno di fiori colorati
- un luogo da rispettare
- un posto di pace
- un luogo curato dagli uomini
- un luogo dove sono gli alberi
- un luogo pieno di bambini

Avete fatto dei disegni, immaginando il vostro giardino dei sogni

Oggi creeremo delle aiuole, per curare delle piante e farle crescere, come diceva qualcuno di voi.

Pianteremo pervinche, erbacee del sottobosco: hanno perciò l'esigenza di vivere all'ombra e amano l'umidità.

Le interreremo, segliendo prima di tutto i luoghi adatti, e preparando il terreno giusto ad accoglierle.

Vi dividete in sette gruppi ed entriamo nel bosco.

Individuate le zone di lavoro, ciascun gruppo comincia a pulirle, per poi delimitarle con dei mattoni.

Il passo successivo è quello di smuovere e dissodare il terreno, rompendo le zolle dure.

Abbiamo bisogno di terriccio morbido, e i compagni dell'altra classe stanno preparando una composizione di terra con terriccio scuro e ricco di humus, terriccio argilloso, ghiaia, e noi li aiutiamo a mescolarli.

In questo modo assicuriamo le giuste caratteristiche.

Ora possiamo piantumare, estraendo delicatamente le piantine ed interrandole bene:

L'aiuola e fatta!

Dobbiamo salutarci perché è tardissimo: arrivederci!