1d - scuola secondaria di 1°"U.Saba"- Milano - Le storie dei colori

I ragazzi e le ragazze della classe 1ª D della Scuola secondaria di I grado "Umberto Saba" di Milano (Bruzzano) hanno inviano i finali della "Storia dei colori" da loro elaborati a scuola, come proseguimento della visita del 18 settembre scorso.
I ragazzi hanno elaborato otto conclusioni.
Poi hanno votato per scegliere quella "ufficiale" della classe ...

Gli animali si sedettero tristi, non sapendo più cosa fare. Poiché si stava facendo notte, ogni animale, fiutando l’odore della propria tana, tornò a casa.
Durante la notte, il bosco stesso, stanco di questa assenza di colori, aumentò al sole la propria traspirazione.
Si crearono grosse nubi che portarono pioggia.
Si scatenò un temporale con lampi e pioggia.
Bastò questa pioggia a lavare tutto il bosco e a far tornare i colori.
Il giorno seguente, quando gli animali si svegliarono, ritrovarono il bosco tutto colorato.
Federico G.

Ecco le altre storie.

Dopo aver discusso alungo con i due colleghi, Radik si ricordò che suo nonno, il grande alchimista Baldovino, gli aveva lasciato in eredità un sale speciale, che medicava i colori.
Buttarono tantissimo sale magico sul velo che impediva ai colori di rivelarsi.
Esso si sciolse rapidamente e il bosco ritornò finalmente con tutti i suoi colori.
Fabio G.

Dopo tanto discutere, visto che non riuscivano con i loro poteri a sciogliere lo strato bianco, i maghi chiesero alla natura di far piovere, sperando che la pioggia potesse ripulire tutto il bianco.
Federica .

I tre maghi andarono a chiamare il mago supremo che portò con sé il colore verde.
I quattro maghi unirono i propri colori: colori giallo, rosso, blu e verde... la magia che fecero fu quella di mischiare i colori dominati e ricreare le sfumature.
Tutto ritornò come prima.
Il coniglio, il merlo e tutti gli animali del bosco vissero felici e contenti.
Elisa B.

I tre maghi non riuscirono in nessun modo a far tornare il colore.
Allora chiamarono un'altro mago, di nome Dinho, che fece cadere sul bosco una polverina in grado di scomporre i colori in tutte le loro sfumature, e riuscì così a far ritornare il colore.
Gli abitanti e gli animali del bosco furono contentissimi.
Matteo G.

I tre maghi incontrarono il loro antico maestro.
Gli chiesero se avesse potuto indicare a loro un altro mago, perchè le loro magie non funzionavano.
Il maestro trovò solo un apprendista da mandare in aiuto.
L’apprendista disse di unire tutti i colori.
I tre maghi lo fecero: ad un certo punto si formò un fascio di luce e tutto ritornò come prima.
Ilenia B.

Quando i tre maghi si accorsero che le loro magie non avevano avuto effetto, pensarono per parecchio tempo che cosa fare.
Per fortuna, però, passo un cuculo lì vicino; chiese loro se ci fosse qualche problema, e, dopo un po’, senza che nessuno glielo dicesse, si accorse che non c’erano colori nel bosco.
Allora il cuculo, osservando il colore degli abiti dei maghi, capì che uno aveva il potere di colorare in rosso, l’altro in blu e l’altro in giallo, quindi si ricordò che erano i colori primari, e disse anche che, se in qualche modo si fossero uniti, avrebbero risolto il problema (il cuculo era molto furbo).
Così un’aquila di passaggio disse che sarebbe bastato chiamare un quarto e un quinto mago, “Biancolo” e “Nerolo”.
Lo fecero e in cinque secondi i maghi si teletrasportarono.
Tutti e cinque pronunciarono una parola magica suggerita da Biancolo e il bosco tornò colorato com’era.
Giovanni B.

Ad un certo punto arrivò un bambino che chiese ai maghi: “Perché non mettete vicine le bacchette magiche per fare una magia grande?”
Il mago pigro ci pensò e rispose di sì, poi anche gli altri due dissero di sì.
Misero vicine le bacchette e venne una luce, ma non una luce qualsiasi, ma una luce strana di colore verde, giallo e blu che sciolse il bianco.
Alla fine gli animali ripresero a fare la vita di tutti i giorni, felici e contenti nel bosco profumato e verde.
Auslan B.