ACCENDIAMO UNA LAMPADINA:
otterremo una certa quantità, diciamo così, di luce, ma nello stesso
tempo avremo messo in movimento una magnifica macchina spreca- energia.
Perché? Il perché lo potremo conoscere toccando la lampadina dopo
qualche minuto: ci accorgeremo che scotta.
Ben l’85-90% dell’ energia elettrica adoperata viene dispersa come
calore e quindi non è utilizzata per produrre luce: solo una
piccola parte, il 10-15% serve per il nostro scopo.
Come si vede, produrre luce artificiale è un grosso sciupio di
energia: l’ ideale sarebbe ottenere una luce fredda, cioè una sorgente
luminosa nella quale tutta l’energia elettrica adoperata si trasformi
in luce, senza sprechi dovuti al calore. Gli scienziati, i tecnici
si danno da fare per risolvere questo difficilissimo problema;
ma la natura l’ ha già risolto in un modo meraviglioso.
Tutti conosciamo la lucciola, l’insetto che nelle sere
estive vola nel buio con la sua piccola luce verde.
Se catturiamo una lucciola e osserviamo con attenzione, ci accorgiamo che
la luce proviene dal suo addome,il quale risplende come se fosse trasparente
e avesse nell’interno una minuscola lampadina.
Se poi tocchiamo l’addome, noteremo una cosa molto importante: è freddo.
La lucciola, cioè, produce luce fredda.
Con questo termine generico di lucciola si indicano
parecchi generi di coleotteri (Lucciola, Lampyris, Pyrophorus) i quali
hanno tutti, nell’insetto adulto, gli ultimi segmenti dell’addome luminescenti.
La “Lucciola italica” diffusa in Italia, ha il corpo lungo da mm a 8, bruno,
con il corsaletto e le zampe giallo-marroni.
Possiede un primo paio di ali, le elitre, imbevute di chitina, dure,
opache e inadatte al volo, che servono come astuccio per le ali vere e
p roprie.
Nei generi, per esempio
nella << lampiride>>(Lampyris noctiluca), le femmine non hanno
le ali e vi sono specie in cui solo
Come quasi tutti gli insetti, anche le lucciole si
Quando l’ animale è paralizzato, la larva lo può divorare tranquillamente
anche in più riprese; esso perciò