I funghi del Parco Nord

 

Funghi in cucina

Senza voler demonizzare questi abitatori dei boschi bisogna ammettere che molti funghi sono nella migliore delle ipotesi responsabili di disturbi gastrointestinali; l’elenco dei disturbi è lungo e si allunga sempre di più perché con il diffondersi del consumo e dello studio dei sintomi, sono aumentati i casi resi noti (è aumentata anche la raccolta dei consumatori diretti) inoltre, come scelta culinaria, si tende a cucinarli sempre di meno fino a consumarli crudi.
I principi attivi velenosi, tossici o nocivi contenuti nei funghi sono molteplici ed a diversa azione, anche letale! Nei casi di avvelenamento grave, dopo i primi disturbi, (che possono comparire immediatamente dopo l'ingestione, oppure dopo 2 o 3 o più giorni,) solitamente si ha una breve fase di remissione dei distrurbi e poi nei casi estremi il decesso per collasso cardiocircolatorio o per coma con arresto respiratorio.
Nei casi meno gravi si presentano sintomi come vomito, nausea, dolori, crampi, malessere generale, meteorismo, diarrea, dolori gastrointestinali, ed inoltre mal di testa e disidratazione a volte con gravi complicazioni, specie nei bambini) in altri casi i sintomi si limitano ad una banale azione purgativa. A volte l'ingestione dello stesso tipo di fungo da parte di persone diverse, può dare effetti differenti per gravità da individuo a individuo; questo può dipendere sia dallo stato fisico (fegato in disordine, problemi intestinali, ecc.) che dalla sensibilità individuale. A volte ciò è provocato da una progressiva sensibilizzazione, oppure da un fenomeno di accumulo nel corpo della sostanza tossica, per cui è possibile che i sintomi insorgano e si scatenino dopo che l’individuo ha consumato per tre o quattro volte lo stesso fungo senza danno, (ciò può avvenire anche se altre persone, che hanno condiviso lo stesso pasto, non manifestano alcun sintomo). Alcuni funghi che sono ben tollerati da cotti, se consumati crudi o poco cotti, o cucinati male, possono provocare dei problemi gastrointestinali; anche se nella maggior parte dei casi sono fortunatamente disturbi banali.
Talvolta però, in persone predisposte, possono creare seri problemi
anche funghi considerati sicuri; perciò se proprio vogliamo mangiare funghi, sconsigliamo di cucinarli fritti o alla graticola, (questi sistemi di cottura non garantiscono una perfetta eliminazione dei loro principi termolabili).
Gli esperti consigliano una preliminare bollitura in acqua per 10-15 minuti (eliminando poi l'acqua) e successivamente finire la cottura normalmente come ci aggrada.

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