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le scuole del Comune di Bresso

3b - elementare via Marconi - 31 maggio 2004

Pomeriggio con un po' di nuvole: e c'è anche qualche goccia di pioggia che scende. I bambini della 3b sono presenti, puntuali, all'appuntamento.

Ci avviamo verso il bosco, ci fermiamo al suo limitare, quindi iniziamo le nostre attività. In occasione della prima uscita vi accompagnava Marco, con lui avete visitato brevemente il bosco e, più approfonditamente, i laghetti del Parco Nord.
Vi ricordate della presenza degli alberi segnati con la vernice rossa: segno di imminente taglio, visto che molte piante sono morte negli ultimi anni.
Oggi questi alberi non sono più presenti - evidentemente l'opera di taglio è stata ultimata. Però osserviamo che al loro posto sono presenti una gran quantità di piccoli alberelli piantati da pochi mesi.

Li osserviamo insieme: le piccole piantine sono accompagnate da una bacchettina di bambù - che ha la funzione di segnalare la presenza dell'albero - da una plastica verde che avvolge la pianta stessa, che serve a proteggerla dai denti del coniglio selvatico; infine da una sorta di "tappetino" che serve a non far crescere l'erba nelle sue vicinanze.

Come mangia l'albero? Tramite le sue radici, che "succhiano" il "succo formato dalle sostanze nutrienti presenti nella terra e dall'acqua che circola nella terra stessa.

Camminiamo un po' nel bosco. Ci fermiamo in corrispondenza del grande olmo con quattro rami (Quaternarium). Qui cerchiamo di capire come mai questo albero sia così grande, molto più grande rispetto alle piante corcostanti. Essenzialmente lui ha più bisogno di cibo per sua natura, una sorta di messaggio che viene dall'interno della pianta.
E quindi si appropria di tutto lo spazio possibile, rendendo impossibile la vita agli alberi circostanti.

Ci mettiamo nuovamente in cammino: questa volta in fila per uno, alla ricerca degli alberi fatti a V. Li scavalchiamo, ci passiamo in mezzo, in un percorso che potrebbe idealmente assomigliare alla tradizione antica di far passare i bambini ammalati attraverso i buchi negli alberi. Nella speranza che guariscano, i bambini.

Cogliamo l'occasione per parlare delle proprietà mediche che molti alberi possiedono: ad esempio il salice, febbrifugo, che ha dato origine all'importantissima medica chiamata spirina.

Ci spostiamo verso nord, in direzione del boschetto "naturale", ovvero dove gli alberi morti non vengono tagliati. Dividiamo la classe in tre gruppi e chiedo a loro andare all'esplorazione di questo luogo per 5 minuti, alla ricerca delle cose interessanti.

Ecco il risultato della ricerca:

Però nessuno ha notato che gli alberi con la corteccia staccata sono in realtà morti, in piedi, che, poco alla volta, si spezzano e cadono al suolo.

Facendo un giro tra tutti questi alberi morti osserviamo anche la presenza di un bel nido di picchio su un tronco di betulla.

Cominciamo il nostro cammino a ritroso. Ci fermiamo qualche minuto a fare alcune considerazioni generali su come sia andato il pomeriggio che sta per terminare. Quindi, visto che abbiamo ancora qualche minuto di tempo, possiamo fare un gioco insieme.
Si tratta di una sorta di caccia al tesoro - solo che in questo caso il tesoro non è nascosto ma è mimetizzato.
L'oggetto che useremo è una "bussola" di plastica da polso.
Vado a mimetizzarla, quindi via, alla ricerca!

Dopo qualche minuto una bimba la trova - ma solo dopo che il maestro ha suggerito di non guardare solamente in terra...

Ora il nostro tempo a disposizione è veramente scaduto - dobbiamo avviarci verso scuola.

Ciao a tutti e buone vacanze.