Raggiungo la classe che mi attende presso lo stagno vecchio, ci salutiamo,
facciamo una foto e siamo pronti per iniziare la nostra attività.
Compiamo così un'esplorazione primaverile di questo ambiente acquatico
lavorando velocemente sulle differenze stagionali.
Ma ciò che coinvolge ed esalta i ragazzi è la presenza di numerosissime
tartarughe che prendono il sole sulle rive o nuotano tranquillamente
o ancora si riposano sulle foglie di ninfea.
Le tartarughe ci servono per aprire il discorso del rapporto con l'uomo
e la sua incidenza sulla vita e gli equilibri di questo stagno.
Questo ci permette di entrare più precisamente nel merito del tema
della nostra uscita, ovvero il questionario abbozzato precedentemente
durante il nostro incontro autunnale e che i ragazzi hanno sviluppato
a scuola e sottoposto quindi ai fruitori del parco.
Il questionario vuole indagare
la conoscenza dei visitatori relativamente agli ambienti acquatici presenti
nel parco.
Le domande formulate sono:
- Conosci i laghetti del Parco Nord?
- Sono laghetti naturali o artificiali?
- Da quanto tempo esistono?
- Quali animali possiamo trovare nei laghetti?
- Ci sono persone che portano cibo?
- Ci sono persone che vi abbandonano i propri animali?
- Ci sono sufficienti cartelli che indicano il corretto comportamento
da adottare nei confronti dei laghetti?
I ragazzi raccontano così come hanno costruito questo lavoro, come
hanno deteminato il campione di 84 intervistati, e della scelta del
profilo da considerare - hanno infatti ritenuto opportuno suddividere
il campione per classi d'età.
Il questionario è stato sottoposto ai visitatori durante i sabati e
le domeniche dai bambini insieme ai loro genitori.
Abbiamo così cercato di fare una prima elaborazione dei dati per quello
che l'occhio ci poteva indicare, lavorando contemporaneamente sui problemi
legati all'affidabilità del dato e sul concetto di inferenza.
Dal questionario riscontriamo a prima vista una certa conoscenza delle
cose dello stagno da parte degli intervistati: tale conoscenza sembra
sensibilmente più bassa negli anziani che rispondono "non so"
in numero molto alto.
La nostra attività non si conclude con questo momento di elaborazione
ma prosegue per una breve visita presso gli stagni nuovi dove troviamo
che le uova di rospo smeraldino presenti fino a settimana scorsa sono
scomparse: al loro posto troviamo numerosissimi e piccolissimi girini
che nuotano beatamente.
Ne raccogliamo alcuni e li osserviamo anche al microscopio, altri li
mettiamo in una bottiglia, perché i bambini proveranno ad allevarli
a scuola per liberarli successivamente di nuovo nello stagno.
Ci avviamo così, in un po' in ritardo all'autobus per ritornare a
scuola, saluto i ragazzi ed io mi dirigo in cascina.