La classe arriva in cascina verso le 9.30 e subito ci avviamo
verso l'ingresso del bosco - non prima di aver consegnato ai bambini le
piccole piantine che andremo a piantare.
Ci fermiamo e cominciamo a raccontare le cose importanti del bosco
del Parco Nord: la sua giovinezza e la sua artificialità.
Osserviamo come l'albero cresca molto diversamente da noi: la sua altezza,
la circonferenza del suo tronco, danno delle misure che noi umani non
raggiungeremo mai. Per non parlare poi delle età.
Abbiamo con noi le piccole piantine - 7 vasetti con altrettanti evonimi
di 2-3 anni di vita: confrontiamo queste con gli alberi presenti - querce
e olmi di circa 20 anni di vita.
Camminiamo e andiamo alla ricerca dei cartellini del sentiero
di Greta e Anselmo: ne troviamo in successione 4, cercando, per
ognuno di essi, di immaginarci come possa essere il gioco relativo.
Andiamo alla ricerca del bosco perduto... alla fine ci rendiamo conto
che ci siamo dentro al bosco - e noi che lo cercavamo altrove!
I bambini mi raccontano del loro bosco "mignolo" che stanno
realizzando in classe: un insieme di alberi e animali che man mano arricchiscono
l'ambiente virtuale creato all'interno della classe.
Ci ferminamo quindi in corrispondenza del solito acero - "la torre
del drago" - dove ci cimentiamo nel gioco della ricerca della pianta
più giovane.
Formiamo i soliti 4 gruppi e mandiamo i bimbi alla ricerca dell'albero
più giovane, con il seguente risultato:
- 1 pianta con 10 anni di vita
- 1 pianta con 5 anni di vita
- 1 piante con 3 anni di vita
- 1 pianta con 2 anni di vita
Nessuno però individua l'albero effettivamente più giovane
di tutti, ovvero il germoglio appena spuntato di acero - dai relativi
semi.
Osserviamo questi germogli e ne raccogliamo alcuni per metterli in
un vaso a scuola.
Facciamo merenda.
Camminiamo ancora un po' nel bosco - ci fermiamo per osservare il nido
di un picchio - che oggi non abbiamo avuto la possibilità di
sentire.
Parliamo delle necessità che gli uccelli hanno di costruire il
loro nido in un posto sicuro e fuori dai pericoli, lontano anche dal
più piccolo disturbo umano.
Camminiamo ancora un po' per cercare un posto adatto alla nostra piantumazione.
Ci fermiamo in corrispondenza di un ontano morto - segno di una probabile
mancanza di luce sufficente alla sua crescita.
Cerchiamo di capire che cosa serva all'albero per vivere: luce, acqua,
terra.
Raggiungiamo quindi l'albero n°50, introrno al quale cominciamo
a costruire la nostra stanza
del lavoro.
Piantiamo le nostre picole piantine e, prima di salutarci assegno alla
classe il compito a scuola, per il prossimo allestimento della loro
stanza.
Saluti a tutti.