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le classi del Comune di Cinisello Balsamo

Pulcinapi - Materna Marconi - 17 maggio 2005

Ci aspettate nel prato vicino al ponte di cinisello.

Oggi siete con me, e non con Claudia.

Ci sediamo in cerchio rimanendo nel cerchio d'ombra di un alberello, e mi raccontate tutte le bellissime attività che avete realizzato dall'uscita autunnale ad oggi.

Con le parole e i personaggi della "mappa del tesoro del bosco" avete inventato una storia dal titolo "Il cacciatore e il lupo" ed avete realizzato un grande libro con la carta da pacco.

 

Durante l'inverno le maestre vi hanno raccontato alcune storie sugli animali che vanno in letargo e su questo argomento è stato realizzato un cartellone dipinto con gli acquarelli.

Durante i giorni più freddi dell'anno 29, 30, 31 gennaio è stata raccontata la storia dei "tre dì della merla" e l'avete rappresentata su un cartellone con disegni fatti e ritagliati da voi.

La leggenda dei tre giorni della merla si perde nell'onda del tempo.
Sappiamo solo che erano gli ultimi tre giorni di gennaio, il 29, il 30, il 31, e in quel dì capitò a Milano un inverno molto rigido.
La neve aveva steso un candido tappeto su tutte le strade e i tetti della città.
I protagonisti di questa storia sono un merlo, una merla e i suoi tre figlioletti. Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in porta nuova.
Poi, per l'inverno, avevano trovato casa sotto una gronda al riparo dalla neve che in quell'anno era particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare provvigioni per sfamarsi; il merlo volava da mattina a sera in cerca di becchime per la sua famiglia e perlustrava invano tutti i giardini, i cortili e i balconi dei dintroni.
La neve copriva ogni briciola. Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare.
La merla, per proteggere i merlotti intirizziti dal freddo spostò il nido su un tetto vicino dove fumava un comignolo da cui proveniva un po' di tepore. Tre giorni durò il freddo. E tre gioni stette via il merlo.
Quando tornò indietro quasi non riconosceva più la merla e i figlioletti: erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino.
Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido solle e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capo famiglia si era scurito a contatto con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri, i merli bianchi diventarono un eccezione da favola.
Gli ultimi tre giorni di gennaio, di solito i più freddi, furono detti "i tri dì de la merla" per ricordare l'avventura di questa famiglia di merli.

Con l'arrivo della prima neve avete osservato i colori che caratterizzano l'inverno e li avete rappresentati con la pittura su un cartoncino.

Nel mese di febbraio siete usciti nel giardino della scuola dove avete osservato che gli alberi erano tutti spogli, in giro non c'era ancora nessun animaletto, ai rami c'erano tanti piccoli bottoncini (gemme) e le cortecce dei tronchi degli alberi non erano tutti uguali. In classe avete parlato dell'importanza degli alberi e il 22 aprile tutta la scuola ha partecipato alla festa degli alberi.

Vi siete chiesti a cosa servono gli alberi?

E poi se gli alberi sono importanti o no:

Da questa conversazione in classe sono saltate fuori due parole molto importanti: OSSIGENO e RESPIRARE!

Con tutte le parole nuove emerse avete realizzato un altra mappa di parole, disegnandole e scrivendole.

Di queste parole avete dato un significato ed avete anche inventato una filastrocca:

Respirare l'aria non pura è una tortura

e fa male anche alla natura

L'ossigeno se è pulito e abbondante fa bene alle piante,

fa crescere le gemme, l'erba e i fiori di tanti colori.

ANIMALI PROTETTI

quelli che li vogliono estinguere non li possono toccare, perchè sono protetti

CORTECCIA

parte dell'albero - si trova il tronco

ESTINGUERE

quando alcuni animali muoino

GEMME

sono le foglie piccole che poi crescono

LETARGO

tutti gli animali vanno nella tana - quando gli animali dormono - vuol dire che si riparano dal freddo

OSSIGENO

è l'aria

RESPIRARE

prendere l'aria con la bocca o con il naso

RISVEGLIO

tutti gli animali si svegliano, e anche le piante - quando si sveglia il ghiro, l'orso, il riccio - quando si sveglia tutta la natura

Durante la primavera avete ripensato alla storia dei colori ed avete trovato la soluzione del problema dei tre maghi! rappresentandola con la pittura su un cartellone:

i Pulcinapi della scuola dell'infanzia Marconi trovarono la soluzione del problema: fecero diventare amici i tre maghi e quando si strinsero la mano scoprirono che erano diventate di tanti altri colori! Così con tutti questi colori colorarono il Parco Nord.

Inoltre avete realizzato un magnifico quadro "I colori della Primavera" con il sale grosso colorato con l'alcool e la spugna interna dei pennarelli.

In effetti oggi di colori ce ne sono tanti!

Vince il verde, perché sugli alberi sono rispuntate le foglie e nei prati è cresciuta l'erba.

Vi propongo di venire con me a vedere com'è cambiato il Parco, il bosco, a cercare nuovi colori.

Ci incamminiamo attraversando i prati tagliati da poco, e raggiungendo un posticino all'ombra che diventa la nostra "base".

Mi avete detto prima che il bianco è il colore dell'inverno, della neve, ma io sono molto curiosa di sapere se oggi ce n'è un po', magari rimasto dal mondo tutto bianco della storia.

Vi divido allora in due gruppi, uno va a cercare il bianco, l'altro tutti i colori rimasti.

Una volta raccolti i colori vanno incollati su due cartoncini tondi che ho portato.

In mezzo a questi cartoncini c'è un buco, che in realtà serve ad infilarli in un' asta metallica ed a farli girare.

I dischi realizzati con gli elementi naturali bianchi e colorati

Proviamo prima con il disco dei colori: si mischiano e si formano dei cerchi concentrici verdi.

Poi con il bianco: gli oggetti bianchi spariscono, si vede solo un cerchio giallino dovuto al polline giallo dei fiori.

I colori si mescolano, si confondono.

Ora provo con un disco che ho portato a spicchi colorati come l'arcobaleno.

Che magia: diventa bianco! Se i colori dell'arcobaleno girano in fretta diventano bianchi.

Allora il Parco era diventato tutto bianco perché girava troppo: perfortuna che siete intervenuti voi!

Ora, dopo la fatica della raccolta, è il mometo di giocare.

Ci mettiamo in cerchio, e quando dico autunno tutti cadete addormantati.

Al mio tocco come in primavera uno di voi si sveglia e a sua volta sveglia un compagno, e così via.

Rimangono due bambini, che saranno i cercatori.

Gli altri vengono in un boschetto con me e una maestra e si mimetizzano, cioè non vanno lontani, ma si nascondono tra le foglie, l'erba, i cespugli.

Giochiamo tre volte, cambiando cercatori,

ed alla fine capiamo che:

Rimane solo il tempo di riempire di disegni e nomi colorati il mio lenzuolo, e poi dovete tornare a scuola: arrivederci!

Il contributo degli alunni al grande lenzuolo