di che classe sei?

Home - i lavori delle scuole - il programma didattico - il Piccolo Parco del Futuro - scrivici!

le scuole del Comune di Cusano Milanino

2a - Elementare via Roma - 29 gennaio 2004

Incontro la classe presso l'ingresso di Via Clerici: la mattina è decisamente molto fredda e di buon passo, anche per riscaldarci un poco, ci dirigiamo velocemente verso lo stagno vecchio.
Una volta giunti sul posto organizziamo la nostra attività.
Lavoreremo sull'acqua e gli ambienti acquatici, esploreremo così questo primo ambiente, più vecchiotto ed un secondo stagno invece più giovane.

I ragazzi sono molto attratti dalle rive dove l'acqua è ghiacciata: scopriamo infatti che questo elemento, fondamentale per la vita di tutti gli organismi può trovarsi allo stato solido, liquido ed anche gassoso, quando evapora.

Ci chiediamo se l'acqua è più calda o più fredda dell'aria. Le ipotesi sono diverse, alcuni sostengono la prima altri la seconda, così, muniti di termometro rileviamo le diverse temperature.

Infatti l'acqua si raffredda e si scalda più lentamente dell'aria ed è così più facile trovare l'acqua nei periodi invernali più caldina dell'aria e durante i periodi estivi più fresca. Giungiamo alla conclusione che l'acqua protegge rispetto agli sbalzi di temperatura.

Durante il giro di esplorazione notiamo la presenza di gallinelle d'acqua e germani: le gallinelle sono molto legate alla presenza di vegetazione sulle rive che dà loro riparo e protezione. Non vediamo tartarughe perché sono in letargo e neanche insetti. Impariamo a riconoscere qualche tipica pianta di questi ambienti come l'ontano, il giunco e la cannuccia di palude.

Il colore dell'acqua è molto scuro, gli alberi intorno fanno molta ombra, e dentro osserviamo la presenza di rametti, foglie secche e polvere che ci dà l'impressione di acqua sporca.

Concluso questo primo momento ci spostiamo sulla montagnetta dove facciamo una breve merenda (tutti i bambini mangiano i crackers portati dalla scuola) e ci avviamo verso i laghetti nuovi.

Dopo questa sosta - che ci ha raffreddati - per scaldarci un pochino corriamo e rotoliamo per i prati ondulati che scendono verso il nuovo stagno, la nostra successiva meta.

Quando raggiungiamo questo nuovo ambiente vediamo alzarsi in volo, molto vicino a noi un airone cenerino, e due germani. Notiamo la presenza di molte più alghe rispetto all'ambiente precedente, questo per una maggiore disponibilità di elementi nutritivi e di luce che colpisce lo specchio d'acqua: infatti questo stagno non è circondato da boschi ed ha poca vegetazione sulle rive. E' proprio la mancanza di quest'ultima che limita la presenza delle gallinelle.

Guardando il colore dell'acqua ci accorgiamo che il fondo ha un colore diverso, più rossiccio, rispetto allo stagno precedente che era più grigio.
Questa osservazione ci porta a ragionare su come nasce uno stagno. Servono infatti tre condizioni:

Concludiamo qui la nostra uscita perché il pullman ci aspetta per le 11.30, così nuovamente infreddoliti ci incamminiamo sulla via del ritorno.