1a - scuola secondaria di 1° "Franceschi"- Milano - 17 ottobre 2007
I ragazzi e le ragazze della 1a arrivano puntuali all'appuntamento, anzi, sono io ad essere leggermente in ritardo.
Siamo in fondo alla via Suzzani e da qui ci avviamo verso la zona 
            dei laghetti "vecchi". 
            Dopo esserci presentati e mentre sto iniziando a raccontare la storia 
            della costruzione di questi laghetti, che sono - non dimentichiamolo 
            - artificiali, una della due professoresse nota la presenza di un 
            bellissimo airone cenerino sulla riva.
            E' una bella fortuna, anche perchè riusciamo ad avvicinarci 
            e ad osservarlo in due momenti: sulla riva, appunto e su di un ramo 
            di un ontano.
 
Lui rimane lì, per un po', forse ad ascoltare quello che ho da dire ai ragazzi.
La storia della costruzione dei laghetti, appunto.
            Ci sono fondamentalmente 4 operazioni da ricordare:
            - lo scavo della buca
            - la impermeabilizzione del fondo con l'argilla
            - l'immissione dell'acqua
            - l'introduzione delle piante
E gli animali?
            IL Parco non ne ha inserito neanche uno: alla fina di questa perlustrazione 
            cercheremo di capire come sono arrivati fin qui.
Iniziamo il nostro giro del laghetto.

Osserviamo qualche pesce, rosso, gallinelle, germani ...

Anche alcuni ontani con le loro notevoli radici immerse nell'acqua.
Le gallinelle si inseguono, si fanno sentire con la loro strana voce-trombetta 
            ... non osserviamo rane e tartarughe. Perchè?
            Semplicemente sono andate - o stanno per andare - in letargo!
In definitiva abbiamo osservato: pochi insetti (il freddo si fa sentire), pochi pesci (sono tutti nel fondo del laghetto, dove l'acqua è meno fredda), uccelli acquatici (tutti quelli possibili), nessuna rana e tartarughe.
Però le tartarughe sono molte - come conferma qualcuna di 
            voi - e la loro presenza ha creato non pochi problemi!
            Non comperate questi seppur simpatici animaletti perchè, una 
            volta abbandonati in laghetti come quelli del Parco Nord, si mangiano 
            tutti gli animaletti più piccoli di loro!
E' ora della tanto attesa merenda.
Ci riavviamo quindi, verso il bosco, che raggiugiamo dopo circa 10 minuti.
Qui, dopo aver raccontato del bosco e della sua storia - sempre legata 
            al lavoro dell'uomo - ci prepariamo per un gioco, inventato 5 o 6 
            anni fa da dei bambini che ora hanno uno o due anni più di 
            voi.
            Un gioco di decifrazione della corteccia degli alberi, ovvero come 
            tirare fuori dalla corteccia un messaggio segreto.
            I quattro gruppi di lavoro dovranno: 
            - realizzare il frottage della corteccia di un albero
            - cercare le lettere dell'alfabeto "celate" all'interno 
            del frottage stesso
            - comporre una frase di senso compiuto con le lettere
Le cortecce utilizzate sono state quelle di quercia, ciliegio, olmo, frassino.

 

Queste le lettere e le frasi:
- gruppo 1 - SLECZOXMTUA - Come stai? Mc Star Scusa
            - gruppo 2 - TJDOAFSIM - Mi dai fastidio
            - gruppo 3 - STAOMBL - O sta bambola
            - gruppo 4 - VMTOOLPEC - La volpe è molto veloce
Bravi! Un buon lavoro!
La mattinata è terminata. Ciao a tutti e buona continuazione!