1d - scuola secondaria di 1° "Franceschi"- Milano - 17 ottobre 2007

Ciao a tutti! Ci incotriamo all'ingresso del Parco di via Suzzani, e ci incamminiamo alla scoperta del Parco Nord!

Prima di tutto ci presentiamo, e scopro che alcuni di voi sono già venuti qui mentre frequentavano le elementari, mentre altri vengono abitualmente durante il fine settimana con i genitori, per pattinare o andare in bici.

Alcuni di voi non ci sono mai venuti perché prima non abitavano a Milano.

Vi presento il parco e vi racconto la sua storia, lunga trent'anni.

Insieme proviamo ad immaginare come si possa essere trasformata una zona in parte industriale, in parte agricola, nell'area verde di oggi. Tracce del passato le vediamo anche oggi, per esempio il teatrino alle nostre spalle.

Ma tutto il resto è frutto di un attento e meticoloso lavoro dell'uomo, che ha pulito, seminato, piantumato.

Anche il laghetto è stato creato dall'uomo. Prima ancora di parlarne un bellissimo airone cinerino attira la nostra attenzione (grazie ai compagni della prima A che lo hanno avvistato per noi!).

Come si crea uno stagno? si scava, si riveste con uno strato impermeabile di argilla, lo si riempie d'acqua... si piantano alberi adatti intorno, si inserisocno le piante acquatiche.

La storia del laghetto vecchio è questa: poi si aspettò, per vedere che animali sarebbero arrivati. In questi anni lo stagno ha attirato germani, gallinelle d'acqua, che vediamo razzolare nel prato, aironi, qualcuno ipotizza rane e rospi, tartarughe, pesci.

Proviamo insieme a scoprire come degli animali come pesci (che non possono uscire dall'acqua) e tartarughe (originarie dell'America, e che qui si comprano nei negozi) possano essere finite qui: "grazie" all'uomo che li ha liberati, magari pensando di restituire a questi animali la libertà, o magari solo perchè si era stancato di loro, ma che non ha fatto sicuramente il bene dello stagno (sono entrambi carnivori voraci, che divorano larve di insetti, uova e girini di rane e rospi) né il loro bene (molte tartarughe d'inverno muoiono perché non sono abituate ai nostri climi)

Dopo tanto parlare ci avviciniamo allo stagno, per scoprirlo ed osservarlo.

Lo percorriamo per tutto il suo perimetro, attraversando cespugli intricatissimi ...

scoprendo:

- che l'acqua non è stagnante, ma che entra tramite un canale e fuoriesce dalla parte opposta, in questo modo non si prosciuga ne tracima mai
- che ci sono alberi le cui radici sono immerse nell'acqua, come gli ontani e i salici
- che i pesci ci sono, ma oggi, per il freddo autunnale, stanno nel mezzo dello stagno dove l'acqua è più calda, e si vedono saltare
- che i germani maschi, che vediamo, hanno la testa verde e il corpo di colori sgargianti, perché non deve mimetizzarsi come la femmina che deve covare le uova
- che le gallinelle d'acqua nuotano veloci anche se non hanno le zampe palmate
- che nello stagno crescono le ninfee, di cui però vediamo solo le foglie

- che non ci sono tartarughe, anche se un compagno che viene spesso dice che le ha viste: ma ormai è in autunno e fa freddo, si staranno interrando per andare in letargo!

E'il momento di scoprire un altro luogo del parco, e ci spostiamo, oltrepassando il ponte, e fermandoci a fare merenda nei pressi di un'altra traccia storica: gli ex binari Breda.

Dopo un momento di riposo ripartiamo, attraversando varie parti di bosco, scoprendo che al Parco ci sono anche le scacchiere!

Ci fermiamo in quello che vi sembra "il bosco grande".

Anche il bosco ha la sua storia, anche lui è "costruito dall'uomo", che lo piantumò secondo filari regolari, di cui appena si intravedonono i disegni: perché il bosco non è solo cresciuto, ma si è anche trasformato, alcuni alberi sono morti, altri sono cresciuti spontaneamente: gli interventi dell'uomo sono sempre meno, ed il bosco è sempre più disordinato, e quindi simile ad un bosco naturale.

Molte foglie sugli alberi sono ancora verdi, nonostante sia autunno: di rosso trovate le bacche del biancospino, e quelle della fitolacca.

In una radura proviamo, divisi in gruppi, ad esplorare alla ricerca di elementi del bosco che ci permettano di conoscerlo.

Trovate funghi, ghiande con il loro "cappellino", bacche di rosa canina,i fruttini "pignette" dell'ontanto, foglie di querce.

Come ultima attività, che ci permetterà di conoscere da vicino gli alberi e di giocare con loro, ognuno, munito di carte e matita, ricalca la corteccia dell'albero che gli piace di più.

In questo disegno si devono cercare delle lettere nascoste, che vi diano una parola od una frase, messaggio dell'albero.

Alcune sono molto indicative:
"basta"!
"vai"!
Forse il bosco vuole tronare alla tranquillità e ci invita ad andare a casa? In realtà il tempo a nostra disposizione è finito, e siete stati molto bravi:"amici" è la parola che trova qualcuno, e voi oggi lo siete stati del bosco.
Arrivederci, e buon anno scolastico!