1d - scuola secondaria di 1°"Franceschi"- Milano
Ecco due relazioni e 5 disegni relativi all'uscita al Parco Nord del giorno 30 settembre 2008.

Il giorno 30 Settembre 2008 , con la mia classe, 
            ci siamo recati al Parco Nord .
            Una volta al posto del parco c'erano delle fabbriche che poi sono 
            state abbattute per costruire il Parco Nord (nel 1975).
            Con le macerie delle fabbriche è stata costruita una collinetta. 
            
            Nello stagno c'erano uccelli, rane, rospi e libellule le quali depongono 
            le uova in acqua . 
            Sullo stagno galleggiavano delle Ninfee che sono piante acquatiche 
            che producono dei fiori bianchi o rosa.
            Il Germano è un anatra spesso presente negli stagni. 
            Il maschio di Germano ha il collo verde e il piumaggio colorato per 
            farsi notare dalle femmine. 
            Le femmine e i pulcini di Germano invece, hanno il piumaggio del colore 
            dei canneti così quando depongono le uova si mimetizzano, stando 
            più sicure. 
            Il piumaggio dei pennuti si chiama livrea. 
            Nello stagno c'era un buco di sbocco perché lo stagno è 
            artificiale, altrimenti sarebbe straripato in un periodo di forti 
            piogge.
            Ai bordi degli stagni si trova frequentemente un albero, l'Ontano, 
            che pur avendo le radici sommerse dall' acqua non marcisce. 
            Dopo questa camminata la guida ci ha portato su una collina sulla 
            quale c'era una vecchia costruzione di quando c'erano le fabbriche, 
            viene chiamata " teatrino". 
            Da questa collinetta abbiamo fatto una rotolata, prima di aver scalato 
            una piccola salita per poi arrivare sulla valle dei conigli sulla 
            quale c'era un monumento in ricordo delle persone deportate nei campi 
            di concentramento. 
            Poi siamo passati su una stradina sterrata dove la guida ci ha fatto 
            cercare piccoli residui della lavorazione delle fabbriche come piccoli 
            pezzetti di ferro fuso o pezzetti di mattoni o pietre. 
            E' stato divertente.
            All'entrata del bosco c'erano delle betulle, alberi dalla corteccia 
            bianca che purtroppo scarseggiano al Parco Nord a causa del terreno 
            non acido. 
            Una volta entrati nel bosco ci siamo divisi in cinque gruppi, dopo 
            di che abbiamo preso un foglio per gruppo e abbiamo incominciato a 
            ricalcare la corteccia di un albero a piacere, poi ci siamo sbizzarriti 
            con la fantasia a cercare lettere fantastiche per inventare delle 
            frasi.
            Abbiamo visto anche delle vecchie rotaie dentro alle quali sono cresciuti 
            degli alberi dal nome Spaccatutto perché con le loro radici 
            sono in grado di spaccare il cemento o qualsiasi altra cosa che li 
            ostacoli. 
            Ho imparato un sacco di cose interessanti. 



Martedì 30 settembre, noi alunni della classe 
            1^D siamo andati con gli alunni della 1^A e alcune professoresse al 
            Parco Nord. 
            Questo posto non era nuovo per molti di noi perché abitiamo 
            in zona e in molti ci eravamo già stati anche alle elementari. 
            
            Siamo arrivati in orario, alla entrata ci ha accolti la nostra guida, 
            Alessandra, che ci ha accompagnati per tutto il percorso.
            Abbiamo fatto un piccolo tratto a piedi e poi ci siamo fermati in 
            cerchio. 
            Alessandra ci ha spiegato che il parco è interamente artificiale, 
            che stato costruito solo nel 1975 e che più di 30 anni fa al 
            suo posto c'erano fabbriche, come la Breda o la Pirelli, che producevano 
            ingranaggi e usavano materiali ferrosi. 
            Dopo che le ditte fallirono rimase un grande spazio inutilizzato pieno 
            di macerie, cosi nacque l' idea di costruire un' area verde. 
            Tutte le macerie vennero sepolte e venne costruita una collinetta, 
            vennero scavate delle enormi fosse che vennero ricoperte da uno strato 
            d' argilla sul fondo per renderlo impermeabile, poi vennero riempite 
            d' acqua per formare gli stagni. 
            Vennero poi piantati tutti gli alberi e arrivarono i primi animali: 
            uccelli, conigli, insetti, poi l' uomo ha portato i pesci e le tartarughe 
            americane. 
            I pesci e le tartarughe sono molto voraci e hanno mangiato molte uova 
            di rane e di insetti, cosi il numero di questi animali e diminuito 
            notevolmente. 
            Abbiamo cominciato il nostro giro di perlustrazione e nello stagno 
            abbiamo visto dei germani reali, la cui caratteristica e che nei maschi 
            la livrea della testa e verde, per attirare le femmine, che invece 
            sono marroncine per mimetizzarsi durante la deposizione delle uova. 
            
            Siamo passati poi attraverso il bosco e siamo arrivati dalla altra 
            parte: abbiamo visto gli ontani che sono alberi che vivono con le 
            radici nella acqua, poi più in là dalla ancora abbiamo 
            visto le foglie di ninfea. 
            Alessandra ci ha fatti soffermare e ci ha fatto vedere una specie 
            di tombino da dove l' acqua fuoriusciva: serviva nel caso piovesse 
            molto,lo stagno non sarebbe straripato. 
            Dopo questo giro tra gli stagni ci siamo riposati un po' e ci siamo 
            divertiti a rotolare giù per una collinetta, poi ci siamo incamminati 
            nuovamente e siamo arrivati al punto più alto del parco. la 
            guida ci ha fatto notare alcune lapidi su cui erano incisi i nomi 
            dei caduti. 
            Poi lungo la discesa, Alessandra ci ha fatto cercare dei residui di 
            metallo e pietra pomice. eravamo tutti assolti nella ricerca, e alla 
            fine ognuno avrebbe potuto portarsi a casa il suo "tesoro". 
            
            Abbiamo fatto un' altra sosta e abbiamo consumato la merenda.
            La guida ci ha fatto fare un gioco: dovevamo fare il frottage della 
            corteccia di un albero e, con la fantasia, trovare delle lettere per 
            formare delle parole o delle frasi; con il mio gruppo abbiamo trovato: 
            "io amo la natura". 
            Al ritorno a scuola e passato sulle nostre teste un meraviglioso airone 
            che ha concluso in bellezza questa nostra gita. 
            Da questa esperienza ho imparato molte cose nuove e sono sicura che 
            nello arco dello anno torneremo ancora li al parco. 
