La natura del Parco - i boschi

La prima operazione di rimboschimento al Parco Nord è datata 1981: di tale piccola ma significativa realizzazione rimane oggi un piccolo boschetto formato da non più di 50 alberi.


Gli operai dell'Azienda Regionale delle Foreste alle prese con i primi rimboschimenti

Le prime consistenti piantumazioni risalgono invece al biennio 1983/84, che ha interessato una superficie di 100 ettari, inverdito con circa 11000 pianticelle di 2/3 anni di età messe a dimora dall'Azienda Regionale delle Foreste, con costi molto contenuti.

Da allora il bosco del Parco Nord è progredito senza sosta attraverso lotti di rimboschimento annuali, realizzati man mano con operazioni forestali e paesaggistiche sempre più raffinate: dal tipo di piante utilizzate alla loro disposizione sul territorio (si è passati, per esempio, da una sistemazione degli alberi in file parallele e rettilinee - soluzione esteticamente non bella ma funzionale - ad una piantumazione in file sempre parallele ma curvilinee - soluzione questa paesaggisticamente più adeguata).

Le specie forestali tipiche della pianura padana, scarsamente presenti nei primi lotti, rappresentano oggi l'ossatura fondamentale del bosco: alberi quali la farnia, l'acero, l'olmo, il carpino, il ciliegio, il frassino, si sono sviluppati in maniera ottimale, arrivando a fare una dignitosa concorrenza ad alcune essenze esotiche esuberanti quali la quercia rossa ed il pino dell'Himalaya, erroneamente inserite nei primi anni.
Prova ne sia il fatto che tali piante autoctone abbiano da alcuni anni cominciato a disseminare spontaneamente in quantità notevole.

I nuovi rimboschimenti, realizzati negli ultimi anni, sono caratterizzati soprattutto da larghe siepi composte da piante forestali di altofusto contornate da uno strato arbustivo composto da essenze selvatiche ormai quasi estinte, quali il prugnolo, il biancospino, il viburno, la frangola, il corniolo.
Alcune specie di piante hanno avuto, pur nella brevità del tempo trascorso, vicissitudini particolari: un esempio ci è datto dall'orniello, appartenente al genere dei frassini, che ad oggi risulta essere quasi completamente scomparso nei rimboschimenti, a causa della problematica convivenza con un piccolo roditore, l'arvicola che, in corrispondenza di inverni particolarmente rigidi ha avuto modo di apprezzare la linfa zuccherina presente nelle radici e nella corteccia di questa pianta.

Dopo quasi 20 anni lo spettacolo che possiamo osservare è molto diverso da quello del 1983: il parco, se pur ancora giovane, è ormai ben delineato, il bosco è cresciuto, altre modalità di sistemazione del verde si sono affermate integrandosi con la forestazione estensiva.