Il piccolo sistema di stagni sorto nel 1992 nell'area a sud di via
Clerici, tra la Montagnetta e il viale Fulvio Testi rappresenta un segno
evidente del grande significato attribuito dal Parco Nord all'elemento
acqua.
A questa piccola, iniziale, zona umida si sono aggiunti, tre anni fa,
altri due laghetti, lungo il tratto di parco che collega la montagnetta
all'abitato di Bresso.
Nei prossimi anni l'elemento acqua è destinato ancora a crescere in
estensione ed importanza: un nuovo sistema di canali e laghetti si svilupperà
nella zona più a nord del Parco, partendo nei pressi dell'autostrada
e correndo con un disegno libero e a tratti sinuoso verso sud, in prossimità
della via Clerici e oltre, fino a collegarsi col laghetto esistente.
Nella parte nord sarà privilegiato lo sviluppo degli elementi naturalistici,
grazie a un disegno che renderà inaccessibili in molti punti le sponde
del corso d'acqua e dei laghetti.
Il secondo tratto sarà invece caratterizzato dalla presenza di un piccolo
lago circondato dai prati, mentre nell'ultima parte, quella che più
di tutte si presta ad ospitare i visitatori del Parco, il canale assumerà
uno sviluppo rettilineo, correndo tra un doppio filare di ippocastani,
per poi sfociare in un ultimo laghetto, a pochi passi dal parcheggio
della via Clerici.
La presenza dell'acqua porta automaticamente un rapido sviluppo della
vita, animale e vegetale: le piante acquatiche messe a dimora durante
la realizzazione dei laghetti (ninfea, tifa, nannufero, cannuccia di
palude, iris giallo) si sono sviluppate enormemente, arrivando, in alcuni
casi, ad essere anche infestanti (tifa, cannuccia); gli animali sono
arrivati in gran quantità, all'inizio in maniera autonoma (rospo
smeraldino, rana
verde, libellula,
gallinella
d'acqua), con il passar del tempo grazie all'opera spontanea
(e soprattutto errata) di alcuni visitatori del Parco, che hanno immesso
varie specie di pesci e parecchi esemplari di tartaruga
americana.
Questa operazione in particolare ha praticamente compromesso, almeno
per ora, l'equilibrio del fragile ecosistema presistente, in quanto
pesci e tartarughe (che, ripetiamo, sono presenti in grande, eccessiva,
quantità) si sono cibati di quanto trovato sul posto (girini
di rana e rospo, larve di insetti, insetti acquatici).
Non sono i laghetti del Parco Nord! Però questa immagine degli
anni 70...