Il frassino raggiunge altezze
che variavano tra i 45 e i 50 metri in età matura, (tra i 100
e i 150 anni).
Per i suoi frutti (samare) che restano come grappoli per tutto l'inverno
i contadini li chiamavano "lingue d'uccello".
La specie excelsior, "più elevata"
ma anche "più nobile" si trova in tutta Europa e Asia
Occidentale.
Frassino deriva dal latino Fraxinus, la cui consonante
evoca la folgore che cade sull'albero e ne fracassa i rami.
Nella Grecia arcaica il frassino era l'albero del dio
Poseidone che spacca la terra, il dio dei germani per il fatto che appariva
come mediatore tra cielo e terra.
Nel calendario degli alberi il frassino rappresentava il terzo mese
(18 febbraio e 17 marzo) quello in cui si scatenano i temporali che
annunziavano l'arrivo della primavera, spesso seguiti da piogge torrenziali
che causano inondazioni.
Sia per i Celti che per i Germani il frassino era sacro.
Tre dei cinque alberi magici che furono abbattuti nel 665 in Irlanda
per manifestare il trionfo del cristianesimo erano frassini.
Uno degli ultimi frassini in irlanda è stato quello di Creevno
esistente ancora nel 1800.
Il legno veniva usato come talismano contro l'annegamento,
per cui gli emigranti irlandesi ne portavano sempre un pezzo prima di
imbarcarsi per le Americhe.
Il culto del frassino è antichissimo: fino al
1900 venivano usate le foglie come cure contro i morsi dei serpenti.
E' all'ombra del frassino che i Berberi del nord Africa tengono le riunioni
dei santi e degli invisibili.
Solo a due tipi di artigiani era permesso il taglio
del frassino: al tornitore per la produzione di piatti in un solo pezzo
e al fabbro per fare la base in legno dell'incudine.