L'0ntano nero (Alnus glutinosa) cresce in tutta L'Europa. Lungo i fiumi
forma spontaneamente grandi filari, grazie alla facoltà delle
sue radici, che ospitano tra le nodosità un fungo microscopico,
che fissa direttamente l'azoto dell'aria nel terreno.
I suoi tronchi sono stati utilizzati in passato per fissare nell'acqua
i pali delle palafitte. L'architetto romano Vitruvio dice che per costruire
Ravenna e Venezia usarono travi di olmo. In realtà le palafitte
di Venezia vennero costruite per metà di olmo e per l'altra metà
con ontano.
Nell'antichità l'olmo produceva tre tinture: il verde dai fiori,
il bruno dai rami e il rosso dalla corteccia, che simboleggiavano l'acqua,
la terra e il fuoco. Il quarto elemento, l'aria, era simboleggiato dalla
costruzione dei fischietti ottenuti dai rami verdi svuotati.
La sua carbonella produce una cenere di potassa che viene usata in agricoltura.
Nel calendario degli alberi simboleggia il 4' mese (equinozio di primavera)
dal 18 maggio al 14 aprile.
In Svezia, Foroneo, figlio del dio fluviale Inaco e di Melia, la ninfa
del frassino, sarebbe stato il primo fondatore di una comunità
umana.
Foroneo regnava nel Peloponneso dove aveva fondato Argo,una splendida
cittadina. Sua sorella Io, sacerdotessa di Era, fu amata da Zeus, ma
venne trasformata in giovenca dalla dea gelosa. la figlia di Foroneo,
Niobe, che, sedotta da Zeus fu trasformata in pietra.
Foroneo, legato a Zeus e ad Era dalle donne della sua famiglia, compare
solo attraverso la leggenda, oltretutto confusa.
Il suo nome rimane misterioso e gli si trova un solo accostamento: l'antichissimo
vocabolario preellenico Fearinos, che significa "l'alba dell'anno"
e che designava una divinità arcaica, confusa in seguito con
Cronos (dio dei morti a cui si offrivano sacrifici animali il giorno
dell'equinozio di primavera, a Olimpia).
Fearinos, nella forma fearn che ha conservato in irlandese, era anche
il nome arcaico dell'ontano. E' perciò probabile che in grecia
esistesse un tempo un culto dell'ontano sopravvissuto ad Argo ma di
cui si trova traccia nell'Europa celtica, in Irlanda per esempio, dove
il taglio dell'ontano sacro veniva punito con la distruzione per fuoco
della casa del colpevole. L'ontano nell'antichità veniva considerato
come la vita dopo la morte.
Nell'odissea è il primo ad essere nominato dei tre alberi di
risurrezione che formavano una fitta boscaglia intorno alla grotta della
ninfa Calipso, nell'isola di Ortigia.