Tiglio proviene dal latino Tilia.
I greci conoscevano le proprietà calmanti dei fiori di tiglio,
e ne facevano risalire l'uso ai tempi di Cronos (età dell'oro
).
La ninfa Filira, figlia d'Oceano, concepì da Saturno un bambino
mostruoso, e per la vergogna chiese di essere trasformata nell'albero
che allora portò il suo nome, il quale è una parola
cretese, quindi preellenica.
Il figlio, il centauro Chirone, diventò un illustre guaritore,
potere che gli veniva dalla madre, essendo il tiglio uno dei più
antichi rimedi conosciuti.
Oltre ai fiori i greci ne utilizzavano il libro che si trova tra
la corteccia e il legno che chiamavano phlyra, ottenendo da questo
carta e stuoie.
Dalla corteccia, lasciata a macerare nell'acqua, ottenevano una flora
tessile "il Tiglio", le fibre venivano separate attraverso
una tecnica detta "stigliatura", operazione usata successivamente
con il lino e la canapa.
Nel 1848 il naturalista Duchatre scriveva che tutte le parti del
tiglio sono utili, ognuna a modo suo.
I romani usavano le foglie come foraggio per gli animali; ancora oggi,
in Svizzera e nell'Europa settentrionale vengono usate per il bestiame.
Anche la linfa e i fiori, venivano in passato utilizzati per fabbricare
zucchero e farne cioccolato.
Con tale varietà d'usi è comprensibile perchè
venisse venerato in ogni dove. Erodoto riferisce che fossero gli scritti,
certi uomini-donna che avevano saccheggiato il tempio d'Ascolana in
Siria, e Afrodite fece perdere loro la virilità, ma diede loro
in compenso la facoltà di predire il futuro.
Gli Emarei non erano altro che sciamani. La loro effeminatezza metteva
li in stretto rapporto col tiglio che in tutte le mitologie è
l'albero femminile per eccellenza.
E' da ricordare un episodio delle gesta di Sigfrido, l'eroe dei Nibelunghi:
dopo aver ucciso il drago Fafuir, guardiano del tesoro di Odino, Sigfrido
si bagna nel sangue del mostro e diventa perciò invulnerabile,
salvo in un punto tra le spalle, dove era caduta una foglia di tiglio.
Il significato sembra chiaro: Sigfrido, diventato invisibile, completamente
virilizzato, conserva una traccia di femminilità che gli sarà
fatale.
Uno dei più vecchi e grossi tigli esistenti è quello
di Samueus (altra Savoia ), piantato nel 1436 in ricordo delle franchigie
accordate al borgo dal duca di Savoia Amedeo VIII, grande nove metri
di circonferenza e venti di altezza.
Fin dall'antichità il tiglio è stato utilizzato dagli
erboristi. I suoi fiori hanno qualità sedative e leggermente
ipnotiche; altre parti del tiglio sono un rimedio per i nervosi, gli
insonni, gli intellettuali esauriti. Il suo alburno, possedendo l'effetto
ipotensivo e antispasmodico, costituisce produce un'ottima bevanda.