le letture

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"L'uomo che piantava gli alberi"

Jean Giono - Salani

L'uomo che piantava gli alberi

Una quarantina circa di anni fa stavo facendo una lunga camminata, tra cime assolutamente sconosciute ai turisti, in quella antica regione delle Alpi che penetra in Provenza...

... Mi parve di scorgere in lontananza una piccola sagoma nera, in piedi. La presi per il tronco di un albero solitario. Ad ogni modo mi avvicinai. Era un pastore...

... Il pastore che non fumava prese un sacco e rovesco sul tavolo un mucchio di ghiande. Si mise ad esaminarle l'una dopo l'altra con grande attenzione, separando le buone dalle guaste...

... Il pastore fece uscire il suo gregge e lo portò al pascolo. Prima di uscire, bagnò in un secchio d'acqua il sacco in cui aveva messo le ghiande meticolosamente scelte e contate.

Notai che in guisa di bastone portava un'asta di ferro della grossezza di un pollice e lunga un metro e mezzo.
Feci mostra di voler fare una passeggiata di riposo e segii una strada parallela alla sua. Il pascolo delle bestie era in un avallamento. Lasciò il piccolo gregge in guardia al cane e salì verso di me. Temetti che venisse per rimproverarmi della mia indiscrezione ma niente affatto, quella era la strada che doveva fare e mi invitò ad accompagnarlo se non avevo di meglio. Andava a duecento metri da lì, più a monte.
Arrivato dove desiderava, cominciò a piantare la sua asta di ferro in terra. Faceva così un buco nel quale depositava una ghianda, dopo di che turava di nuovo il buco. Piantava querce.
Gli domandai se quella terra gli apparteva. Mi rispose di no. Sapeva di chi era? Non lo sapeva.
Supponeva che fosse una terra comunale, o forse proprietà di gente che non se na curava? Non gli interessava conoscerne i proprietari.
Piantò così le cento ghiande con estrema cura