Una quarantina circa di anni fa stavo facendo una lunga camminata, tra cime
assolutamente sconosciute ai turisti, in quella antica regione delle Alpi
che penetra in Provenza...
... Mi parve di scorgere in lontananza una piccola sagoma nera, in piedi.
La presi per il tronco di un albero solitario. Ad ogni modo mi avvicinai.
Era un pastore...
... Il pastore che non fumava prese un sacco e rovesco sul tavolo un mucchio
di ghiande. Si mise ad esaminarle l'una dopo l'altra con grande attenzione,
separando le buone dalle guaste...
... Il pastore fece uscire il suo gregge e lo portò al pascolo. Prima
di uscire, bagnò in un secchio d'acqua il sacco in cui aveva messo
le ghiande meticolosamente scelte e contate.
Notai che in guisa di bastone portava un'asta di ferro della grossezza di
un pollice e lunga un metro e mezzo.
Feci mostra di voler fare una passeggiata di riposo e segii una strada parallela
alla sua. Il pascolo delle bestie era in un avallamento. Lasciò il
piccolo gregge in guardia al cane e salì verso di me. Temetti che venisse
per rimproverarmi della mia indiscrezione ma niente affatto, quella era la
strada che doveva fare e mi invitò ad accompagnarlo se non avevo di
meglio. Andava a duecento metri da lì, più a monte.
Arrivato dove desiderava, cominciò a piantare la sua asta di ferro
in terra. Faceva così un buco nel quale depositava una ghianda, dopo
di che turava di nuovo il buco. Piantava querce.
Gli domandai se quella terra gli apparteva. Mi rispose di no. Sapeva di chi
era? Non lo sapeva.
Supponeva che fosse una terra comunale, o forse proprietà di gente
che non se na curava? Non gli interessava conoscerne i proprietari.
Piantò così le cento ghiande con estrema cura