<%@LANGUAGE="VBSCRIPT" CODEPAGE="1252"%> 3d Elementare via Muzio - Milano
Teleparconord - il rilevamento ambientale
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3d Elementare via Muzio - Milano
8 febbraio 2006

Ci incontriamo all'ingresso di via Suzzani, e voi venite con me, Alessandra.
Oggi ci accompagna anche Anna.

Mi ridite i vostri nomi e ricordiamo insieme alcune delle attività dell'anno scorso, quando avevamo lavorato nel bosco.
Oggi siete qui per esplorare e conoscere gli stagni, o laghetti.

Come per il bosco, anche qui è stato l'intervento dell'uomo a creare l'ambiente che ora vedete.
Insieme a me provate a immaginare come realizzare uno stagno, e molto in fretta capite che dopo uno scavo e prima di metterci l'acqua si deve usare uno strato che non permetta all'acqua di essere assorbita dal terreno:
plastica? foglie? sassi? cemento? Argilla! una terra particolare che se viene compattata diventa impermeabile.

Le piante acquatiche che vedremo furono messe dall'uomo, mentre gli animali arrivarono da soli. Chi volando, chi saltando; rimaniamo nel dubbio di come le tartarughe (americane) e i pesci, che sapete esserci perché qui alcuni sono già venuti, siano riusciti ad arrivare... qualcuno ipotizza: portati dall'uomo?

Avete preparato a scuola un cartellone e tante parole che immaginate trovare in uno stagno.
Avete scritto in arancione gli animali, in verde i vegetali, in blu i non viventi:

Dobbiamo scoprire se tutte queste parole ci sono, anche se credete che alcune di queste non possano esserci perché è inverno.
Ci avviciniamo a quello che al Parco chiamiamo laghetto vecchio (ha circa quindici anni), stando attenti a non scivolare sul ghiaccio.

Lo osserviamo attentamente, ci sono uccelli neri che alcuni riconoscono: le gallinelle d'acqua, e delle coppie di germani.

Nell'acqua si vedono canne tagliate, mentre un ciuffo secco si trova in mezzo allo stagno.
Non vediamo tartarughe o pesci o altri organismo acquatico: fa troppo freddo!

Proviamo a misurare la temperatura, sia dell'aria, che vi aspettate più calda, che dell'acqua. Solo una di voi pensa il contrario: e ha ragione!
La temperatura dell'aria è di 3 °C, quella dell'acqua quasi il doppio 5,8 °C.

Passando sopra il canale che, vi spiego, alimenta questo stagno, che quindi non può mai asciugarsi come invece avviene per uno stagno naturale, ci incamminiamo per un sentiero e osservare il laghetto girandogli intorno.

Scopriamo: gli ontani con le radici nell'acqua e i loro frutti, un albero "condominio" di piccioni, il muschio sulle cortecce, i fiori del salice, le gemme, un salice caduto, l'argilla, cespugli dai rami rossi, cespugli dai rami gialli, un airone in volo.

Ognuno di voi si diverte ad osservare le tante cose interessanti che si trovano intorno ai laghetti: fra un corsetta e una scivolata lungo il sentiero che li costeggia, i vostri blocchetti degli appunti e le macchine fotografiche si riempiono sempre di più!

Ci ritroviamo al punto di partenza e ricomponiamo il cartellone, mettendo da una parte le parole non trovate e aggiungendo quelle nuove: gallinella d'acqua, argilla, ontano, salice, airone.

Tutti i non viventi ci sono, mentre osserviamo che la maggior parte degli animali non è stata avvistata: secondo voi sono in letargo o, come i pesci, nel centro dello stagno dove forse l'acqua è più calda.

A primavera proveremo a verificare che l'ipotesi sia corretta.

Ci spostiamo verso gli altri laghetti del Parco, quelli più recenti.
Salita e discesa dal teatrino sono una bella occasione per scaldarsi e correre!

E vi piacciono molto sia un albero secco che sembra una mano in mezzo al prato o il Platano Picchiatore che un tronco sdraiato lì vicino e...click! Una bellissima foto di gruppo!

Proseguiamo e raggiungiamo l'altro stagno, dove incrociamo i vostri compagni.

Questo stagno è molto diverso, e mi spiegate perché:

- c'è la fontanella
- è più piccolo
- non vedete uccelli
- galleggiano delle alghe
- non ci sono gli alberi intorno
- sembra ci siano più canne
- c'è più luce

Qualcuno conosce anche questo laghetto, e sostiene che qui ha visto delle rane!
In effetti qui in primavera potremo ascoltare e vedere le rane, e troveremo poche tartarughe e pesci, mentre al contrario nello stagno vecchio ci saranno tante tartarughe e pesci, e probabilmente poche rane... chissà perché?

Vi spiego che qui l'uomo non ha messo nemmeno le piante acquatiche, ma che sono nate da sole.
In poco tempo capite che i semi sono arrivati con il vento dall'altro stagno, qualcuno ipotizza anche con qualche uccello? e che quelli caduti nell'acqua hanno germinato.
Infatti camminando lungo il canale, dopo esserci divertiti insieme a raccogliere qualche ciuffo di alghe e la mentuccia acquatica che cresce sul fondo, troviamo delle tife con ancora ben evidenti i loro frutti, e i loro semi leggeri: proviamo ad agitarli... volano dappertutto, sembra nevichi!

Raggiunto l'ultimo laghetto, osservate che l'acqua sembra più sporca.
Mentre ci avviciniamo delle gallinelle d'acqua volano via.

Siete stanchi, giriamo intorno allo stagno e prima di andare parliamo della prossima uscita e vi dò delle consegne importanti: rielaborare il cartellone, provare a collegare tra loro le parole cercando delle relazioni, come rana-uovo-girini che mi avevate indicato prima, ma anche provando a capire chi mangia cosa, ed infine provare ad ipotizzare perché se ci sono tante tartarughe e pesci troviamo poche rane (e pochi insetti, come vedremo).

Vi riaccompagno e al ponte ci salutiamo. Grazie e arrivederci!