La Quercia - la mitologia

E' l'albero per eccellenza per tutti i popoli dell'antichità. Rappresentava la divinità in terra, come Zeus era il dio dell'olimpo.
Se è l'albero di rovere e' perchè robur significa rosso (Quercus robur L.).

Una delle più grosse querce viventi, la "major oak", sorge nella foresta di Sherwood: ha una circonferenza di quasi 20m e può ospitare nel suo tronco cavo 34 bambini.

Se in latino quercus, e in italiano quercia, voleva dire la quercia in generale, i romani chiamavano aesculus il rovere dedicato a giove.

Il frutto della quercia che è un seme, è visto come l'organo riproduttivo del dio Zeus, che affondando nel grembo della madre terra, fa nascere un nuovo albero.
Per questo motivo nell'antichità si pensava che la ghianda avesse poteri fecondatrivi, anzi afrosidiaci.

La ghianda e' stata il nutrimento di molti popoli: in Europa si confezionavano dolci e pane dei periodi di carestia.
Ancora oggi nella Spagna si confezionano dolci con la farina di ghiande.

In Grecia esisteva la quercia oracolare di Dodona.
Abramo il patriarca fondatore, l'antenato comune delle tre grandi religioni monoteiste, aveva lasciato la sua patria per ordine dell'Eterno. Penetrato nella terra di Camaan, a Sikem, giunse alle "querce di Mori", un bosco sacro che faceva da frontiera alla regione abitata dai cananei. Proprio là Javhè apparve ad Adamo e disse :"io darò questa terra alla tua posterirità". Più tardi, presso hebron, dopo che il patriarca ebbe "innalzato un altare all'eterno, questi gli apparve tra le querce di Mamrè" sotto forma di trè uomini, in cui i cristiani riconobbero poi le tre persone della trinità. Abramo offrì loro ospitalità, senza riconoscere in quegli angeli la triplice presenza divina, ma uno di essi gli annunciò che Sara, già vecchia, avrebbe concepito un figlio da lui.
Dunque il Dio unico della Bibbia scelse anche lui la quercia, l'albero cosmico per eccellenza, come portaordini dal cielo alla terra, come strumento della propria materializzazione.

Le statue di Zeus, in particolare quella del santuario a Dodona, erano coronate con rami di quercia, con ghiande. La stessa cosa valeva per i re, sia a roma che in grecia.

Il tempio di Giove sul campidoglio, fu costruito da Romolo, vicino ad una quercia sacra venerata dai pastori.
Quando Roma diventò repubblicana la corona di quercia fu assegnata al guerriero che nella battaglia avesse salvato un concittadino. Era la più alta Distinzione militare.
Plinio:"Il titolare della corona può portarla sempre".
La consuetudine vuole che ai ludi, ci si alzi al suo ingresso, Senatori compresi. Egli ha diritto a sedere accanto a loro, è esentato da qualsiasi onere, lui, suo padre e il padre di suo padre.

Nel 27 a.C. un decreto del senato conferì ad Augusto il diritto di tener sempre una corona di quercia sopra la sua porta. Ovidio scrive, che questo era un onore quasi divino. Tiberio lo rifiutò.

Nel calendario degli alberi, il mese della quercia comincia il 10 giugno e termina il 7 luglio; nel mezzo cade la festa del solstizio d'estate, celebrata il 24 giugno, dai fuochi della notte di S.Giovanni.

I romani, i greci e i galli, usavano la corteccia e le ghiande contro diverse malattie. La medicina moderna ha riconosciuto gli impieghi antichi delle parti della pianta.