Le classi degli altri Comuni - Cesate
3e - Media Giovanni XXIII
12 maggio 2003

Io sono Alessandra

Ci incontriamo davanti alla cascina e mi presento: sono Alessandra.

Oggi siete qui per imparare ad orientarvi, e avete tutti in mano la cartina del Parco. Oggi pomeriggio farete una prova con le bussole, ma ora vi porto io in giro!

Ogni sentiero che percorriamo lo potete controllare sulla cartina.

Ci dirigiamo verso il laghetto vecchio, attraversando il ponte su via Clerici.

Lì vi parlo della storia del parco, delle industrie che c'erano prima, di quanto lavoro sia stato fatto da vent'anni ad oggi per ottenere quello che vedete.

Lo stagno che abbiamo davanti come lo avranno fatto? Scavando un buco ed impermeabilizzandolo con argilla, che voi conoscete molto bene!

Poi sono state messe le piante acquatiche, e si è aspettato per vedere che specie animali arrivassero. Mi dite anatre, rane, rospi...pesci? no, i pesci non sono animali presenti nell'ecosistema stagno. Li avrà portati l'uomo.

Così come le tartarughe che ancora non si vedono ma di cui vi racconto.

Mentre parliamo sbucano da sotto il ponticello un germano e i suoi quattro anatroccoli. In lontananza nell'acqua passano due grosse carpe, e poco più lontano una tartaruga galleggia.

Non si vedono girini ne insetti, e non si sentono rane: pesci e tartarughe predano uova e larve, e qui non sono più presenti.

Girando intorno allo stagno osserviamo bene la vegetazione d'acqua. Sulle ninfee ad un certo punto passa una gallinella d'acqua! E nascosto nel canneto vi indico un suo nido, ormai vuoto.

Dallo stagno saliamo al teatrino, e poi orientandoci con la carta ancora più in alto sulla montagnetta. Costruita sugli scarti degli altiforni, domina il paesaggo intorno. Da lì osserviamo un temporale che ci minaccia!

Leggete le lapidi ai caduti e poi cercate insieme a me su un sentiero dissestato piccole tracce degli altiforni: sassolini neri che sembrano vetro fuso.

Scendiamo e prendiamo un sentiero che ci porta ai laghetti nuovi: non potete perdervi, avete tutta la strada che stiamo facendo sotto controllo.

I laghetti nuovi sono diversi dai primi: mancano le piante alte, e quelle acquatiche sono poche. Qui la scelta è stata quella di lasciare anche al mondo vegetale una colonizzazione spontanea.

Ascoltiamo qualche rana e osserviamo l'acqua. Vi nuotano moltissimi girini, e tanti altri piccoli insetti. ne vedete alcuni pattinare sull'acqua, i gerridi. E al nostro passaggio una rana salta: è talmente veloce che solo i primi riescono a vederla!

Il temporale sembra vicino e scegliamo di tornare indietro.

Per raggiungere la vostra professoressa attraversiamo il bosco.

Ve ne parlo. Le piante che vedete hanno una ventina d'anni. Sono state piantate insieme e lungo filari che ancora si riconoscono.

Anno dopo anno questo bosco diventa sempre più disordinato e completo, tendendo ad assomigliare ad un bosco naturale.

Per questo si fanno anche degli interventi tagliando vecchie piante e piantumando opportunamente con piantine giovani. Così, mi dite, il bosco si riempie in ogni suo strato.

Raggiunta la vostra professoressa, percorriamo insieme l'ultimo tratto di bosco, perché vi interessa osservare il nido del picchio.

E da lì siete voi a ricondurci alla cascina dove avete lasciato i vostri zaini, e dove ci salutiamo.

Buon pomeriggio e arrivederci!