I bambini arancioni e azzurri arrivano in orario presso l'ingresso
delle scuole del Parco Nord.
Ci salutiamo e ci incamminiamo verso l'ingresso del bosco, dove ci
fermiamo per incominciare l'attività.
Siamo un bel gruppetto di "cose" colorate, che si muovono,
fanno rumore, e che puzzano un po': per questi motivi, forse, gli animali
sono un po' timorosi di noi - non sarà facile vederli.
Racconto ai bambini che il Parco Nord è un ambiente giovane
e artificiale: gli alberi hanno 20 anni di vita e sono stati piantati
dall'uomo.
Osserviamo il grande olmo vicino e noi e lo confrontiamo con una ramo
che ha le stesse dimensioni che lui aveva quando fu piantato dall'uomo:
sono molto diversi - quanto è cresciuto l'olmo!
Osserviamo che la maggioranza degli alberi hanno una certa dimensione:
ogni bambino riesce ad abbracciarne uno da solo: In alcuni casi, però,
un bimbo non basta, ne occorrono due per circondare completamente l'albero.
Come mai alcuni alberi sono più grandi, pur avendo la stessa
età?
Perchè sono cresciuti di più.
Perchè hanno mangiato di più.
Gli alberi hanno la bocca?
Gli alberi hanno gli occhi?
Vediamo un po' se ci sono gli occhi: ci avviciniamo ad un cartellino
del sentiero di Greta e Anselmo - leggiamo
ciò che vi è scritto sopra "Il frassino dai mille
occhi". Allora gli occhi ci sono! Eccoli! Però sono chiusi!
E la bocca, dove sarà?
Sono le radici che assomigliano un po' alle cannucce con cui beviamo
il succo di frutta.
L'albero beve il succo di terra, formato da acqua, terra, briciole di
rami e foglie.
Camminiamo ancora un po' fino a raggiungere l'albero "La torre
del drago".
L'albero della paura, che ci può aiutare a vincere le nostre
paure.
Chi di voi ha paura di qualcosa?
In un primo tempo nessuno dichiara le proprie paure, dopo un po', però,
sotto la "minaccia" di una puntura inesistente, il gruppo
dei coraggiosi si restringe nettamente.
Con i meno coraggiosi ci apprestiamo quindi a scavalcare il nostro acero
"Torre del drago".
Ci riusciamo e, alla fine, comprendiamo come davvero gli alberi possano
aiutarci, come possano essere medicina per l'uomo.
Ci inoltriamo ancora nel bosco, fino a raggiungere il grande olmo "Quaternarium"
- per avvolgerlo ci vogliono addirittura tre bambini.
Qui presento alla classe quello che è il "cuoco" del
succo di terra: il fungo.
Subito chiedo agli arancioni e agli azzurri di trovare dei rami con
i funghi e di verificare se effettivamente qualcuno di essi sia morbido,
in procinto di diventare briciole di legno.
Ne troviamo parecchi.
Altri ancora, più grossi, li troviamo poco dopo: i cosiddetti
funghi-mensola, sulla corteccia di una betulla morta.
Poco più in là troviamo anche il pioppo più grande:
per abbracciarlo occorrono 4 - 5 bambini.
Camminiamo ancora nel bosco, alla ricerca di funghi, alberi grandi...
e della strada per tornare indietro.
Corriamo un po', ci scaldiamo.
Il pomeriggio al Parco è terminato.
Saluti a tutti!