Le classi del Comune di Milano - 1a/b/c Media Tommaseo - gruppo 2
11 settembre 2002
Io sono Massimo

Le tre classi arrivano insieme all'appuntamento in via Suzzani. Subito ci dividiamo in due gruppi (ogni classe in due metà) e partiamo per la visita di accoglienza al Parco.

Dopo una breve presentazione della mattinata ci spostiamo subito verso la cima della montagnetta Breda, in corrispondenza del monumento ai deportati nei campi di sterminio della seconda guerra mondiale.

Qui faccio dei veloci cenni a quella che è la storia di questo particolare ambiente in rilievo (cosa piuttosto inusuale nella pianura lombarda): si tratta di un ambiente artificiale che affonda le sue radici nella storia industriale della città di Milano.
Infatti la montagnetta Breda è formata in massima parte dalle scorie degli altiforni della Breda, ovvero da ciò che rimaneva dell'estrazione del ferro dai minerali ferrosi.

 

Se quindi sotto i nostri piedi ci sono queste scorie andiamo a cercarle!

Ne troviamo parecchie in corrispondenza di un viottolo che scende: le raccogliemo e ne commentiamo forma e consistenza.

Ci inoltriamo quindi verso i laghetti vecchi: ambiente artificiale realizzato dall'uomo una decina di anni fa.

Come sempre, osservando questo ambiente acquatico, non si può non notare la presenza delle innumerevoli tartarughe portate dai frequentatori del Parco. Comunico ai ragazzi quanto la cosa sia errata ed estremamente dannosa per l'ambiente.

Facciamo un giro intorno a questo laghetto: osserviamo appunto quasi solamente tartarughe, qualche gallinella d'acqua e un certo numero di pesci.

Camminiamo ancora e ci spostiamo verso le zone di rimboschimento più antiche.

Prima di addentrarci nel bosco ci fermiamo per una opportuna merenda con relativa osservazione delle persone anziane intente a giocare a bocce.

Entriamo nel bosco: è ora di utilizzare la cartina del sentiero di Greta e Anselmo che ho consehnato ai ragazzi al momento del nostro incontro.

Andiamo alla ricerca degli alberi contrassegnati dal paletto e dal cartellino aiutati dalla cartina.

Attraversiamo il canale che divide il grande viale degli ippocastani e qui i ragazi si cimentano nel ruolo di "salva lombrichi caduti in acqua".

Ne troviamo man mano un certo numero, fino al grande olmo "Quaternarium", non senza avere notatao la presenza cospicua di funghi nel bosco viste le recenti non bellissime condizioni atmosferiche.

Nei pressi di Quaternarium colgo l'occasione per parlare della sua imponenza e delle sue evidenti caratteristiche genetiche non comuni.
Si tratta infatti di un albero che, crescendo velocemente, ha man mano fatto soccombere gli alberi intorno a lui e ha costretto le rimanenti piante a cercare disperatamente una contorta via verso la luce nesarria alla propria sopravvivenza.

Su un olmo morto nelle vicinanze scopriamo una cavalletta intenta alla deposizione delle uova.

Terminiamo l'uscita e ci ricongiungiamo con le altre 3 metà classi per un momento di gioco libero finale.