Incontro la classe che da Viale Suzzani si è incamminata
verso lo stagno.
Ci presentiemo e ci spostiamo rapidamente verso la spiagetta del laghetto
vecchio, dove organizziamo l'attività di questa mattina.
Dovremo capire come funziona un ambiente acquatico di questo tipo. Per
fare ciò useremo tutti i nostri sensi.
Dovremo scoprirne i colori, gli odori, i rumori, le piante e gli animali
che lo abitano.
Dopo qualche giorno la 1a mi fa pervenire i disegni sullo stagno - eccone
alcuni:
Clicca sulle piccole immagini per vederne l'ingrandimento
Iniziamo così la nostra esplorazione: troviamo sassi e sabbietta
sul fondo insieme a foglie secche e rametti caduti dalle piante che
lo circondano; a livello della spiaggetta notiamo delle tracce di animali,
delle impronte tipo zampa di gallina - lasciate infatti dalle gallinelle
d'acqua, che subito dopo vediamo nuotare vicino alle cannucce di palude.
Con il naso individuiamo la menta acquatica che cresce sulla riva,
pianta che affascina i bimbi, così raccogliamo due-tre piantine
da coltivare in classe. Impariamo inoltre a riconoscere le cannucce
di palude, i giunchi, gli ontani, la rosa canina, il nocciolo ed il
sambuco, tutte piante che crescono intorno allo specchio d'acqua.
Gli animali presenti in questa stagione sono molto pochi, troviamo
però un paio di tartarughe, una delle quali moribonda e l'altra
morta, probabilmente perchè abbandonate in questi giorni ormai
troppo freddi. Non hanno fatto in tempo a prepararsi per il letargo.
Conclusa questa prima esplorazione raccogliamo le osservazioni e ci
spostiamo sulla montagnetta per fare una breve merenda.
Finito di mangiare correndo per la discesa ci incamminiamo verso lo
stagno nuovo. Lungo la strada scopriamo una serie di cacchette che ci
indicano la presenza di conigli; troviamo grappoli viola che i bimbi
raccolgono e strizzano colorandosi mani e faccia ci un violetto molto
intenso: sono i frutti dela fitolacca, pianta tintoria che cresce spontanea
nelle nostre zone.
Così colorati giungiamo al nuovo ambiente acquatico. L'immagine
che si presenta ci colpisce: lo stagno ha un colore diverso dall'altro,
è verde giallastro. Questo è dovuto alla presenza di numerosissime
alghe.
Immergiamo le nostre mani e raccogliamo queste alghe, le guardiamo
e scopriamo che in mezzo ci sono numerosi animaletti, insetti vari e
physe che affascinano i bimbi.
Anche il fondo è diverso, riconosciamo ancora l'argilla che prendiamo
nelle mani che da violette divengono grigio marroncine.
Un'altra differenza che notiamo è l'assenza di un boschetto
che circonda l'acqua, nessuna carpa e nessuna tartaruga. Sono proprio
queste assenze che determinano la presenza all'interno dell'acqua di
organismi diversi rispetto allo stagno visitato precedentemente.
Concludiamo la nostra uscita individuando le tre condizioni indespensabili
per la nascita di uno stagno:
- una buca
- un terreno argilloso
- un clima piovoso
Capiamo che lo stagno non è solo lo specchio d'acqua ma anche
tutto ciò che sta intorno.
Come ultima attività misuriamo la temperatura di aria e acqua
a diversa profondità ed altezza:
- acqua fondo dello stagno 11.2 °C
- acqua superficie 10.6 °C
- aria vicino al terreno (protetta dal leggero vento) 10.8 °C
- aria il più in alto possibile (esposta al vento) 9.5 °C
Torniamo così all'autobus, saluto e mi dirigo in cascina.