Le classi del Comune di Milano
1b - Media via Sand
5 maggio 2003

 
Io sono Massimo

La giornata è piuttosto calda, la classe 1b mi sta aspettando in corrispondenza dell'ingresso di via Suzzani.
Stanno riposando o giocando a pallone: il mio arrivo li costringe a lasciare il loro gioco/riposo e a iniziare insieme le attività previste per questa giornata.

Ci sediamo sul prato in cerchio: inizio a raccontare velocemente le due cose fondamentali circa il Parco Nord - la sua giovinezza e la sua artificialità. Gli alberi che abbiamo intorno a noi non hanno più di 25 anni e sono stati tutti piantati dall'uomo.

Il nostro Parco è un parco Regionale e cerca di venire il più possibile incontro alle esigenze della popolazione, senza dimenticare la natura che, da quando si è iniziata la piantumazione nel 1983 ha visto un continuo progredire della presenza animale vegetale.

Ci incamminiamo verso i laghetti: li raggiungiamo e subito notiamo delle interessanti presenze. Gallinelle d'acqua, carpe enormi, rane (si sentono gracidare), fiori di nannufaro e iris.

Racconto alla classe di come si è giunti alla realizzazione di questa raccolta d'acqua: lo scavo della buca e la sua impermeabilizzazione, l'immissione dell'acqua e l'introduzione delle piante acquatiche.
Gli aniamli, invece, non sono stati introdotti dal Parco, ma hanno avuto origini diverse a secondo della natura (alcuni, i volatili, sono arrivati da soli, altri, pesci e tartarughe, sono stati introdotti clandestinamente.)

Parliamo un po' delle tartarughe e dello sconquasso che la loro presenza ha portato: l'eliminazine quasi completa di anfibi e insetti acquatici.

Camminaimo un po'; osserviamo la presenza d un nido abbandonato di gallinella d'acqua, vediamo varie tartarughe che si asciugano al sole o si soffermano sulle foglie di ninfea, seguiamo per qualche metro 4 piccoli di germano reale con la loro madre.

Lasciamo lo stagno e iniziamo la salita della montagnetta, che culmina con la "scalata" del pendio - cosa che facciamo con qualche difficoltà.
Arriviamo sulla cima della montagnetta in corrispondenza del monumento ai deportati nei campi di sterminio nazisti.

Ci fermiamo nel boschetto all'ombra e iniziamo a raccontare la storia di questo particolare ambiente sopraelevato.
Si tratta di un accumulo di scorie degli altiforni dell Breda, ovvero tutto ciò che era minerale di ferro a cui era stato tolto il ferro stesso.
Si tratta di una specie di "lava", che andiamo a cercare poco più in là.

Osserviamo quindi in terra della piccole cacche secche di coniglio: vediamo che sono composte da erba secca e notiamo che non puzzano assolutamente. Andiamo a cercare i "gabinetti" di questo animale, ovvero delle sue raccolte di cacche.

Camminiamo ancora, questa volta in direzione del rimboschimento: superiamo il ponte verde e raggiungiamo la zona dei binari.
In questo luogo colgo l'occasione per parlare ancora della Breda e del suo progetto relativo alla metropolitana milanese degli anni 60.
Osserviamo i canali che indicano la presenza di un modello di prova di binari e osserviamo inoltre come questi canali siano stati occupati con il tempo da moltissime piante. Le osserviamo e notiamo che sono piuttosto grandi e vigorose, tutte tranne una, piccola, brutta, con circa una decina di foglie.
Presento questo piccolo bagolare come la pianta più importante del Parco Nord, ovvelo l'albero che resiste da almeno 20 anni a condizione di vita più che minime, con tutte le sue radici intente a cercare cibo all'interno del...cemento.

E' proprio una pianta eccezzionale!

Camminiamo ancora un po' fino all'inizio del sentiero di Greta e Anselmo. Ci fermiamo e presento la cartina del sentiero e il significato di questa esperienza svolta due anni fa.

Propongoi ai ragazzi di percorrere almeno un tratto di questo sentiero, passando a fianco dei vari paletti con i relativi cartellini.

Cammina cammina arriviamo in corrispondenza della Torre del Drago, l'acero, l'albero della paura.
Racconto ai ragazzi di come questa specie arborea fose una volta considerata "paurosa" e di come potremo oggi servircene per cercare di vincere alcune delle nostre paure.
Tutti sopra alla Torre del Drago - uno per volta!

L'albero della paura in questo caso diventa un abero guaritore, così come tanto tempo fa questi serviva per la guarigione delle malattie un po' "pazze".

Il pomeriggio sta per terminare, le nostre strade si dividono.

Ciao a tutti e alla prossima.