Le classi del Comune di Milano - 1c Media Franceschi
03 ottobre 2002
Io sono Massimo

La classe 1c arriva insieme alla 1e all'appuntamento in via Suzzani. Subito partiamo per la visita di accoglienza al Parco - ci accompagna Alessandra, una nuova educatrice.

Dopo una breve presentazione della mattinata ci spostiamo subito verso la cima della montagnetta Breda - scalando un ripido pendio terroso - in corrispondenza del monumento ai deportati nei campi di sterminio della seconda guerra mondiale.

Qui faccio dei veloci cenni a quella che è la storia di questo particolare ambiente in rilievo (cosa piuttosto inusuale nella pianura lombarda): si tratta di un ambiente artificiale che affonda le sue radici nella storia industriale della città di Milano.
Infatti la montagnetta Breda è formata in massima parte dalle scorie degli altiforni della Breda, ovvero da ciò che rimaneva dell'estrazione del ferro dai minerali ferrosi.

Se quindi sotto i nostri piedi ci sono queste scorie andiamo a cercarle!

Ne troviamo parecchie in corrispondenza di un viottolo che scende: le raccogliemo e ne commentiamo forma e consistenza.

Ci inoltriamo quindi verso i laghetti vecchi: ambiente artificiale realizzato dall'uomo una decina di anni fa.

Come sempre, osservando questo ambiente acquatico, non si può non notare la presenza delle innumerevoli tartarughe portate dai frequentatori del Parco. Comunico ai ragazzi quanto la cosa sia errata ed estremamente dannosa per l'ambiente.

Facciamo un giro intorno a questo laghetto: osserviamo appunto quasi solamente tartarughe, qualche gallinella d'acqua e un certo numero di pesci.

Camminiamo ancora e ci spostiamo verso le zone di rimboschimento più antiche.

Prima di addentrarci nel bosco ci fermiamo per una opportuna merenda con relativa osservazione delle persone anziane intente a giocare a bocce.

Entriamo nel bosco: è ora di utilizzare la cartina del sentiero di Greta e Anselmo che ho consegnato ai ragazzi che lavoreranno a gruppetti.

Andiamo alla ricerca degli alberi contrassegnati dal paletto e dal cartellino aiutati dalla cartina.

Ne troviamo man mano un certo numero, fino al 27 - l'albero egiziano.

Qui ci fermiamo per parlare del bosco, delle sua storia e delle tecniche forestali usate nella sua realizzazione: emerge quindi l'importanza di rendere la corretta manutenzione delle piccole piantine - soprattutto poterle annaffiare durante i primissimi anni di vita.

Come ultimo momento della visita al Parco ci mettiamo a giocare al gioco previsto in corrispondenza dell'albero egiziano, ovvero al gioco della scrittura segreta.
Dividiamo la classe in 4 gruppi e andiamo a "grattare" la corteccia di 4 alberi per ricavarne vocali e consonanti e le frasi conseguenti.

I 4 gruppi lavorano bene e ottengono frasi significative e appropriate.

La mattinata termina positivamente, ci avviamo verso la cascina e qui ci salutiamo.