Le tre classi arrivano insieme all'appuntamento in via Suzzani. Subito
ci dividiamo in due gruppi (con me si aggrega la 1f e meta della 1e)
e partiamo per la visita di accoglienza al Parco.
Dopo una breve presentazione della mattinata ci spostiamo subito verso
la cima della montagnetta Breda, in corrispondenza del monumento ai
deportati nei campi di sterminio della seconda guerra mondiale.
La salita alla montagnetta si rivela dura in quanto li faccio salire
lungo la ripida scarpata sud.
Qui faccio dei veloci cenni a quella che è la storia di questo
particolare ambiente in rilievo (cosa piuttosto inusuale nella pianura
lombarda): si tratta di un ambiente artificiale che affonda le sue radici
nella storia industriale della città di Milano.
Infatti la montagnetta Breda è formata in massima parte dalle
scorie degli altiforni della Breda, ovvero da ciò che rimaneva
dell'estrazione del ferro dai minerali ferrosi.
Se quindi sotto i nostri piedi ci sono queste scorie andiamo a cercarle!
Ne troviamo parecchie in corrispondenza di un viottolo che scende:
le raccogliemo e ne commentiamo forma e consistenza.
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lo scavo delle scorie |
la grossa scoria |
Ci inoltriamo quindi verso i laghetti vecchi: ambiente artificiale
realizzato dall'uomo una decina di anni fa.
Come sempre, osservando questo ambiente acquatico, non si può
non notare la presenza delle innumerevoli tartarughe portate dai frequentatori
del Parco. Comunico ai ragazzi quanto la cosa sia errata ed estremamente
dannosa per l'ambiente.
Facciamo un giro intorno a questo laghetto: osserviamo poche tartarughe,
qualche gallinella d'acqua e pochi pesci.
Camminiamo ancora e ci spostiamo verso le zone di rimboschimento più
antiche.
Prima di addentrarci nel bosco ci fermiamo per una opportuna merenda
con relativa osservazione delle persone anziane intente a giocare a
bocce.
Entriamo nel bosco: è ora di utilizzare la cartina del sentiero
di Greta e Anselmo che ho consegnato ai ragazzi al momento del nostro
incontro.
Andiamo alla ricerca degli alberi contrassegnati dal paletto e dal
cartellino aiutati dalla cartina.
Ne troviamo man mano un certo numero, fino al numero13, non senza avere
notato la presenza cospicua di funghi nel bosco viste le recenti piogge.
Osserviamo inoltre come quasi ogni ceppo di albero tagliato presenti
parecchi funghi lignicoli che rendono sempre più friabile il
ceppo stesso.
Osserviamo inoltre un notevole numero di piccole uova di insetto attaccate
ad una foglia di bagolaro.
In corrispondenza della quercia rossa - la n°10 - notiamo che
alcuni ligustri piantati lo scorso inverno da una classe al Parco siamo
stati estirpati e buttati in terra: le piantine per fortuna non sono
tutte morte per cui cerchiamo di porre rapidamente rimedio al piccolo
disastro.
Terminiamo l'uscita sui pratoni di fronte alla cascina.
Qui ci salutiamo.