Raggiungo i bimbi all'ingresso di Viale Suzzani: ci presentiamo e ci incamminiamo
verso lo stagno vecchio.
Sulla spiaggetta introduciamo l'attività partendo dal lavoro
realizzato a scuola, dei disegni di possibili stagni immaginati.
Vengono indicati animali e piante corrette, cannucce di palude, tife,
germani, ninfee, libellule, pesci ...
Ci rivolgiamo così allo specchio d'acqua dove inizia la nostra
esplorazione.
Osserviamo il fondo di colore grigiastro, le ninfee in mezzo allo stagno,
giunchi sulle rive, pesci rossi; non troviamo rane e rospi, non vediamo
tartarughe anche se sappiamo esserci - dobbiamo infatti considerare
la stagione in cui ci troviamo, autunno, ed alcuni animali cominciano
ad andare in letargo.
Inoltre è anche nuvoloso e gli animali stanno più nascosti.
Capiamo l'artificialità di questo ambiente grazie alla presenza
dei tombini e di altri manufatti umani.
Ci spostiamo allo stagno nuovo superando la montagnetta di corsa e,
giunti al nuovo ambiente, le differenze con il precedente balzano agli
occhi.
Moltissime alghe, animali più piccoli: ci sono infatti più
insetti, pochi alberi, non ci sono cespugli sulle rive.
I colori sono molto diversi e non vediamo il fondo dello stagno.
Ragioniamo su queste differenze capiamo che ogni elemento presente
in un ambiente stringe relazioni con gli altri e che elementi diversi
realizzano relazioni diverse.
Ci dirigiamo successivamente al terzo stagni seguendo il canale che
collega il secondo a quest'ultimo, dove troviamo quattro coppie di germani,
ma una bimba scivola in acqua e questo ci costringere a chiudere la
nostra attività dieci minuti prima del previsto.
Velocemente ci dirigiamo verso l'autobus per un ritorno il più
rapido possibile, saluto i ragazzi e ritorni in Cascina.