Incontro la classe in Viale Suzzani, ed in un assolato e caldo pomeriggio
organizziamo la nostra attività.
Questa consisterà in una visita-esplorazione dei diversi ambienti
del Parco: stagni, montagnetta e boschi.
Il nostro compito, oltre a gustarci la passeggiata nel verde sarà
quello di riuscire a definire le particolarità che caratterizzano
questa area verde.
Ci incamminiamo così verso lo stagno vecchio, raggiunto il quale
iniziamo la nostra esplorazione.
Impariamo a riconoscere le principali piante presente, giunchi, cannuccia
di palude, miriofillo, ninfee, noccioli, sambuco, ontano ed altre ancora;
notiamo la presenza di animali come carpe, pesci rossi, tartarughe,
gallinelle d'acqua e di opere realizzate dall'uomo, come tombini e canali
di scarico.
Questa ultima osservazione incomincia ad insinuare, ai ragazzi, dei
dubbi sulla naturalità degli ambienti presenti al parco.
Superando la montagnetta ci portiamo allo stagno nuovo, dove l'osservazione
mette in evidenza vistose differenze con l'ambiente precedentemente
visitato.
Da questo confronto realizziamo una breve discussione sull'evoluzione
degli ecosistemi, sulle successioni ecologiche. Ragioniamo sugli equilibri
in natura e ci togliamo il gusto di osservare animali sicuramente più
tipici delle nostre zone, come la rana, il rospo smeraldino, gli scorpioni
d'acqua, physe e libellule.
La visita agli stagni coinvolge, come sempre, i ragazzi proprio per
la visibilità degli animali presenti.
Molto accaldati e circondati da acqua che non possiamo bere ci spostiamo
prima alla cascina dove troviamo una rinfrescante fontanella e successivamente
al bosco antistante.
In questo ambiente concludiamo la nostra attività ed indidividuiamo
le caratteristiche principali del Parco proprio nel tentativo di creare
una sensazione di naturalità e non di natura totalmente sotto
controllo dell'uomo (bisogno oggi fondamentale per gli abitanti di grosse
aree metropolitane) attraverso la costruzione di ambienti tipici della
zona che assume una funzione didattica e di conoscenza in generale e
di rafforzamento dell'ecosistema stesso in cui ci situiamo.
Torniamo allora verso l'ingresso di Viale Suzzani, dove lascio ai ragazzi
un quarto d'ora di gioco libero, saluto e torno in cascina.