Quanti siete: 30 bambini, di tutti i colori, molto vivaci e con voglia
di andare in giro e... con la lingua lunga.
Ci incontriamo in fondo alla via Suzzani, ci salutiamo e subito ci
avviamo in direzione dei laghetti: non è una bellissima giornata,
ma almeno non fa freddo.
Ci sediamo tutti i cerchio sul prato nei pressi dello stagno: vediamo
uno scorcio di acqua, ma non riusciamo a cogliere il laghetto nella
sua complessità.
Mi dite che quasi tutti conoscete questo parco e il suo laghetto, però
sicuramente non ne conoscete la storia.
Poco alla volta, insieme, riusciamo a individuare quelli che sono stati
i passi per la realizzazione di questo ambiente, che solo 12 anni fa
non esisteva:
- lo scavo della buca
- la sua impermeabilizzazione con l'argilla
- l'immissione dell'acqua
- l'introduzione delle piante
I bambini affermano che sono stati messi anche gli animali, ma io dico
loro che il Parco non ha introdotto nessun animale, neanche il più
piccolo.
Allora come mai ci sono? Come sono arrivati fino a qui?
Lasciamo per il momento senza risposta questo quesito: intanto mettiamo
in cammino per andare alla perlustrazione del laghetto, per vedere cosa
c'è di interessante.
Subito osserviamo la presenza di una mamma anatra (germano reale) con
4 pulcini che, malgrado la nostra rumorosa presenza, si avvicinano molto
a noi.
Quindi, poco più in là, osserviamo una grande quantità
di "foglie delle rane", ovvero le foglie galleggianti del
nannufaro e della ninfea.
Vediamo che sotto a queste foglie navigano molti pesci - grandi e piccoli:
c'è pure una palla!
C'è anche una recinzione - ormai inutile - che salvaguardava
un nido di germano con 14 uova: ora ne sono rimaste 2, segno di evidente
abbandono.
Camminiamo un po', troviamosulla riva delle profumate foglie di menta
acquatica.
Ancora più avanti facciamo conoscenza con la gallinella d'acqua
e del suo nido, più piccolo di quello dell'anatra e con uova
di minor dimensione.
Le gallinelle vanno avanti indietro continuamente, alcune entrano ed
escono dall'acqua, vanno sul prato - addirittura, ad un certo punto,
due maschi si mettono a litigare tra di loro (probabilmente per via
di una possibile fidanzata).
Incontriamo anche molte tartarughe, che si riposano tra le foglie del
nannufaro, in acqua.
Terminata la nostra breve esplorazione ci rimettiamo seduti in terra
per cercare di dare una risposta alla domanda che ci eravamo posti poc'anzi:
come mai ci sono gli animali che abbiamo osservato?
Per quel che riguarda la presenza della gallinella d'acqua e del germano
reale la risposta affiora subito: questi animali volano, per cui sono
sicuramente arrivati da soli!
Ma i pesci e le tartarughe?
Dopo avere formulato alcune ipotesi fantasiose sull'origine di questi
animali al Parco, arriviamo alla conclusione che qualcuno dovrà
pur essere stato a portarli.
Chi? E' molto semplice - almeno per quel che riguarda le tartarughe
- sono stati probabilmente i genitori che avevano comperato i piccoli
animaletti per i loro bambini e, quando i piccoli animaletti sono diventati
ingombranti, li hanno abbandonati al Parco.
Questo di per sè potrebbe essere una cosa buona - sicuramente
le tartarughe sono molto contente - quello che non non va di tutta questa
cosa è il fatto che oggi, a causa della presenza delle tartarughe,
non ci sono praticamente più rospi e rane (soprattutto i loro
girini, mangiati dalle tartarughe stesse).
Concludo questo discorso con il mio personale consiglio di evitare
di farsi regalare in futuro questi piccoli animaletti, per non dover
poi un giorno, inevitabilmente, abbandonarli al loro destino al Parco
Nord.
La nostra escursione termina qui, i bambini hanno ancora un po' di
tempo per fare merenda e per correre e fare capriole.
Saluto tutti.
Ciao e alla prossima!