Ciao sono Laura, ci siamo incontrati al Parco Nord Milano, per una giornata all'insegna dei sensi e di tutti i loro segreti.
Da esperti esploratori avete portato con voi una pesante e ricca valigia di Talete: palette, binocolo, lente di ingrandimento, setacci, pila e rastrelli. Per partire all'avventura.
Pronti per le attività..
Dopo un breve benvenuto, in cui ci siamo conosciuti, visti i
vostri lavori....davvero tanti e colorati.... rispolverati i nostri
attrezzi da esploratori, i sensi, siamo partiti per conoscere il bosco.
Brina, timido sole, poco freddo, erba bagnata, pronti partenza via.
Il percorso del silienzio è iniziato proprio così in fila
indiana, ci siamo addentrati tra gli alberi per vedere, sentire e toccare.
Ed ecco spuntare case per gli uccelli, mattoni, cartellini sui rami,
bottiglie appese, sacchetti, tronchi sparsi, tagliati, foglie per terra,
cariole, rastrelli, sabbia, palette
Ed ecco quello che avete sentito il vento frusciare, i passi sulle foglie,
il rumore delle macchine proveniente dalla strada, la sirena di un'ambulanza,
il vociare dei bambini, il battito del cuore, il passaggio di un elicottero
e i cucchiaini muoversi tintinnando, e l'erba fischiare.
In mezzo a odori e profumi di terra bagnata, tronchi ammuffitti, foglie
umide, odori di bosco insomma, di alberi, di aria diversa da quella pesante
e di chiuso che c'è in classe.
Siete stati attenti è avete colto delle differenza tra gli odori,
i suoni e gli elementi del bosco rispetto a quelli della città.
Dopo una bella merenda...
ci è venuta voglia di abbracciare un albero. Tenerci stretti per qualche minuto al
tronco di una pianta e sentire la sua corteccia sotto la pelle; sentire l'umido, il ruvido, il liscio e il freddo, con le mani, con le guance, con la pancia, con la schiena.
Alzare gli occhi per vedere il cielo.... chissà se in primavera
con gli alberi pieni di foglie sarà ancora possibile.
C'era qualche albero con il muschio, alcuni il cui tronco era ricoperto
di edera, rametti, nodi.
Abbiamo toccato la corteccia con la mano aperta e con il dorso.
Abbiamo chiuso gli occhi e l'albero per un momento ci ha raccontato un
sacco di segreti, immobili abbiamo ascoltato cosa voleva dirci.
Infine, è venuto il momento di cercare di cosa è fatto il
bosco: in tre gruppi siamo partiti alla ricerca dei suoi
tesori: abbiamo trovate foglie, erba e bacche e legnetti, messo il tutto in retine apposite, chiuso con lo spago il bottino per portarlo a scuola, con la promessa in primavera di portare voi altri bottini da appendere agli alberi del bosco... magari bottini di mazzi di matite colorate, cannuccie, gomme e chi più ne ha più ne metta.
Ah dimenticavo, Brughillo vi ha lasciato il suo timbro, pensate anche a lui e inviategli una cartolina di buona guarigione...dalla Brughillite è dura scappare e il nostro amico sembra essere caduto in una crisi acuta.