Ci incontriamo quando scendete dal pullman e voi ventie con me.
Per la prima parte della mattinata ci dirigiamo su una collinetta dove ci presentiamo.
Siete qui per osservare ed esplorare, in modo particolare per trovare animali, o le loro tracce.
A scuola vi siete fatti alcune domande.
tipi diversi di foglie - pitone - pettirosso - picchio - scoiattoli volanti - animaletti colorati - insetti nella terra - koala - canarini -
insetti - specie di piante - serpenti - frutti selvatici - foglie - muschio - fiori - nidi
fiori - piante - castagne - muschio - anatre - insetti - foglie - arbusti - funghi - sentieri
Per la ricerca avete immaginato quali strumenti potrebbero essere utili:
guanti - macchina fotografica - bussola - quaderno appunti - lente di ingrandimento - contenitore di plastica - provetta - contenitori ex-portarullini - paletta - sacchetti
Questi strumenti sono contenuti in una scatola/valigia di Talete:
Siamo pronti per cercare i conigli selvatici, che qui hanno trovato un ambiente adatto.
La preparazione all'esplorazione è tardata dalla pioggia, chye comincia a scendere forte e ci costringe a mettere k-way e ad aprire gli ombrelli.
Più che conigli, a quest'ora ben rintanati nelle tane, cercheremo le loro tracce:
- tane
- gabinetti (escrementi)
- buche
Ogni gruppo comincia la sua esplorazione, stando attento ad ogni reperto.
In particolare ciascun gruppo censisce un aspetto particolare.
Grazie a guanti che qualcuno indossa raccogliete campioni di escrementi per analizzarli a scuola.
Trovate pelo, forse di cane, tanti gabinetti, molte tane alcune nascoste sotto i cespugli.
Alla fine ci ritroviamo e condividiamo i risultati:
- 17 tane
- 10 gabinetti
- 15 buche
Possiamo ipotizzare di aver sottostimato qualche traccia, soprattutto i gabinetti: diciamo che almeno una decina di famiglie di conigli vive in questa zona della montagnetta.
Ci spostiamo dove ci aspettano le Guardie Ecologiche Volontarie Federico e Mario per parlarci delle casette nido che le GEV predispongono e monitorano.
Ci mostrano la piantina del Parco su cui sono segnati tutti i posizionamenti, e ci spiega che ci sono un centinaio di casette nido nel Parco, posizionate per passeracei e cinciallegre.
Ognuna di queste specie costruisce il proprio nido con materiale differente (paglia, rametti,plastiche e materiale vario i primi, muschio e peli morbidi le seconde). Ci sono anche una decina di cassette per pipistrelli, e una per l'allocco.
Le casette nido sono un aiuto per gli uccelli più deboli, spinti dagli altri ai margini del bosco, per garantirgli un posto più tranquillo e sicuro dove nidificare. Hanno un' apertura piccola, e vogliono rappresentare le fenditure naturali che gli uccelli trovano negli alberi.
La cassetta che ci mostra è un esempio di come vengono occupate.
Se le GEV non le pulissero, gli uccelli costruirebbero un nido sopra l'altro fino a riempirle e a renderle inutilizzabili: infatti nessuno di loro riutilizza due primavere di seguito lo stesso nido.
Scopriamo che una volta che i nidiacei sono volati via, il nido viene abbandonato e diventa la casa per altri animali: ragni, forbicine, calabroni.
Grazie all'aiuto di una lunga pertica il signor Federico porta a terra un nido di cui osserviamo il contenuto.
Risulta essere stata occupata da una cincia, questa volta il nido è costruito con il muschio e ammorbidito, là dove erano le uova, con lanuggine, pelo, piume.
Le Guardie ci mostrano anche il nido di un picchio: un buco profondissimo nel tronco degli alberi.
Per terra troviamo anche i resti di un povero riccio: un gruppo di aculei.
Prima di salutarci il Signor Federico ci spiega come costruire una cassetta nido a scuola, da posizionare sugli alberi che avete nel giardino. Quest'inverno potreste anche costruire delle mangiatoie, per nutrire gli uccelli nel momento di maggior fame.
Prima di andare rimane il tempo per osservare da vicino un altro ambiente, lo stagno, che il vostro Professore vorrebbe che vedeste.
In realtà non è un buon momento, gli animali si stanno preparando al letargo.
Un gruppo di operai del Parco sta ripulendo lo stagno dalle piante acquatiche vecchie.
Avvicinandoci all'acqua riusciamo a scorgere un piccolo rospo, già perfettamente formato e rallentato dal freddo.
E' ora di andare.
Ci salutiamo non prima di ricevere i complimenti da Brughillo, che certifica il vostro buon lavoro, e che vi chiede di spedirgli o di portargli cartoline o disegni dai posti che visiterete.
Ci ritroveremo a primavera.
Arrivederci!