4d - scuola primaria via Cesari - Milano 17 gennaio 2007

Ciao a tutti! Ci incontriamo all'ingresso di viale Suzzani: è la prima volta che venite da questa parte del parco. Oggi è una giornata nuvolosa, e sembra un po' fredda, ma almeno non piove!

Ci incamminiamo verso lo stagno vecchio, prima tappa della giornata.

La maestra vi ha parlato del Parco, e di come per esempio le montagnette alle nostre spalle siano sorte su macerie e rifiuti delle ex fabbriche che una volta sorgevano qui. Sono quindi collinette artificiali, frutto del lavoro dell'uomo.

Anche lo stagno non è nato naturalmente.

Mi spiegate voi che per fare uno stagno avranno scavato, messo uno strato di terra impermeabile, messo l'acqua.

Dove siamo noi furono messe anche le piante acquatiche o anche, qualcuno dice, gli alberi che resisitono vicino all'acqua; mentre gli animali non furono introdotti dall'uomo, in attesa di vedere chi sarebbe arrivato.

Qualcuno questo stagno lo conosce, e ha già visto, durante gli anni passati, alcuni degli animali che lo popolano - in particolare pesci e tartarughe - che in realtà non possono essere arrivati da soli e che non sono nel loro ambiente naturale.

Anche chi non ha mai visto il laghetto però a scuola ha ipotizzato cosa ci si potrebbe tovare, e ne ha fatto un disegno: ape - gallinella d'acqua - tartaruga - canne - anguilla - - ninfee - anatre - pesci - libellula - rana - lucertola

Per verificare se le vostre ipotesi siano corrette e per aggiungere anche nuove scoperte, ci avviciniamo all'acqua in esplorazione.

Si vedono pesci, gallinelle d'acqua svolazzare o muoversi veloci sull'acuqa, due anatre che si nascondono tra le canne, canne tagliate.

Troviamo anche un ramo di salice, con già le gemme pelose aperte: ecco uno degli alberi che crescono con le radici vicino all'acqua.

Scopriamo che un canale alimenta lo stagno: non si prosciuga mai, e si mantiene sempre allo stesso livello.

Decidiamo di misurare la temperatura: prima dell'aria, poi dell'acqua, e ci aspettiamo che sia più calda della prima, poi della terra, ed ipotizziamo sia più fredda di qualla dell'acqua.

Ecco i dati:

temperatura dell'aria - 5,9 °C

temperatura dell'acqua - 12,1 °C

temperatura della terra - 6,5 °C

Le ipotesi sono confermate.

Aggiriamo lo stagno seguendo un sentiero che entra nel boschetto.

Dall'altro lato possiamo osservare i riflessi sull'acqua, che fa da specchio agli alberi e al cielo.

Ci troviamo sotto ad un albero che ha delle specie di piccole pigentte: è un ontano, e questi sono i suoi frutti.

E' un altro albero che può vivere con le radici immerse in acqua, e in particolare questo è anche un condominio per piccioni!

Da dove siamo noi osserviamo che le anatre avvistate prima sono nascoste e ben mimetizzate tra le canne, e che sul fondo dell'acqua si vedono passare dei grossi pesci.

Ci ritroviamo al punto di partenza e controlliamo le nostre ipotesi, decidendo di posizionare di lato ciò che non abbiamo viso ma che ci aspettiamo di trovare a primavera, e togliendo quello che è improbabile sia qui.

Togliamo il disegno dell'anguilla, e mettiamo di lato: rane - libellula - ape - ninfea - lucertola - tartaruga.

Dopo qualche corsa e la merenda al teatrino, proseguiamo, scoprendo un secondo laghetto, più giovane, di circa 6 anni, che sembra molto diverso dal primo.

Osservate che è più piccolo, sembra più sporco, con più canne, ha una fontana in mezzo, non ci sono alberi che lo circondano.

Le piante acquatiche qui sono sono nate da sole, e i loro semi sono arrivati con il vento dall'altro stagno!

Ci avviciniamo e scopriamo che sulle canne in acqua si possono trovare delle piccole lumache. Vi anticipo che qui forse in primavera avremo una sorpresa: potremmo ascoltare o vedere le rane!

Da questo laghetto seguiamo un canale, che ci porta al terzo e ultimo stagno.

Qui ci sono molte tife, con ancora il frutto attaccato, che riusciamo a vedere da vicino e di cui riusciamo a far volare i semi.

Siamo arrivati alla fine della mattinata: a primavera tornerete, e potremo osservare le differenze con oggi e scoprire animali e piante nuove.

Ci salutiamo con un amico : Brughillo, che voi non conoscete, ma che accompagna ormai da un anno i bambini che visitano il Parco, e che vi chiede di portargli per la prossima volta una cartolina da Scuola Natura! in cambio vi timbra la mano!

Arrivederci!