Seconda classe in visita al Parco Nord nell'anno scolastico 2006/2007.
Abiamo circa un'ora e mezza da passare insieme, ma tanto ci basta per
comprendere le cose essenziali che riguardano i parco e ... per poter
giocare un po' insieme.
Alcuni di voi sono già stati qui, in visita, con la scuola elementare: qualcuno ricorda qualcosa...
Il mio compito oggi è quello di contribuire alla vostra accoglienza nel mondo della scuola secondaria: i primi giorni di scuola devono essere per voi dei momenti belli, per entrare al meglio in un mondo scolastico più "adulto".
Meno male che anche le prime piantine che sono state piantate al Parco
Nord più di 20 anni fa sono state bene accolte!
In che modo?
Essenzialmente con le cure a loro destinate (acqua e cibo), ma anche con
la tranquillità di cui hanno goduto nei primi tempi e del "vario
assortimento". Sì, anche le piante - inserite in un bosco
- hanno bisogno di essere bene assortite (proprio come una classe o una
squadra di una qualsiasi attività sportiva).
Oggi ci sono qui al Parco Nord circa 300.000 alberi piantati dall'uomo.
Ma ... attorno a noi ce ne sono molti di più - probabilmente almeno
10 volte tanto. Si tratta dei "figli" degli alberi piantati
a partire dal 1983, che letteralmente ci circondano.
Questo bosco, di natura assolutamente artificiale, si sta lentamente trasformando
in un territorio naturale.
Camminiamo un po' dentro al bosco.
Il bosco è piuttosto intricato, con molto "sottobosco"
che rende complicato il passaggio.
In corrispondenza del viale dei pioppi cipressini (che sta però per scomparire, vista la moria progressiva delle belle piante slanciate) osserviamo un bel nido di picchio che occhieggia dal tronco di un pioppo.
Ora sicuramente questo è vuoto: il nido ha essenzialmente la funzione
di ospitare i piccoli e la primavera è ormai lontana.
Sarebbe un bel guaio se ci fossero piccolini ancora da svezzare in settembre:
sicuramente loro non sarebbero in grado di affrontare l'imminente freddo
inverno.
Si cammina ancora un po', alla ricerca di un luogo adatto ai nostri giochi.
Eccoci arrivati!
Dopo aver raccontato ai ragazzi che qualche anno fa è stato realizzato
un sentiero di alberi e giochi (73 in tutto), ci disponiamo a giocarne
uno - semplice, ma significativo.
Si tratta di una sorta di nascondino-caccia al tesoro.
Chiedo ai ragazzi di darmi qualche piccolo oggetto presente nelle loro
tasche o nei loro zainetti.
Escono fuori: una scatolina metallica dorata, un bracciale sottile azzurrino,
un bracciale nero più grande, una pallina colorata.
Bene, mentre gli insegnanti dividono la classe in 4 gruppi, mi inoltro
nel bosco per andare a nascondere (o meglio, mimetizzare) i 4 oggetti.
La scatolina c'è anche se non si vede bene.
Via, alla ricerca! Unico indizio: poco alla volta io mi avvicinerò sempre di più agli oggetti nascosti.
Uno alla volta i quattro pupazzetti vengono individuati.
Ci rimane tempo per fare un altro gioco: anche in questo caso si tratta
di una specie di nascondino, solo che questa volta dovete nascondervi
voi.
Ci dividiamo in due squadre, scelgo un componente per ogni squadra che
avrà il compito di cercare i giocatori della squadra avversaria
nascosti. Le regole fondamentali sono che i ragazzi potranno nascondersi
solo in una ben delimitata area e che i cercatori dovranno muoversi poco
- solo dove li sposterò io - e dovranno usare bene occhi e orecchie.
I due luoghi scelti come nascondigli sono diversi tra di loro - in un
bosco non è certo facile trovare zone simili - anche i ragazzi
sono "diversi", tanto è vero che un gruppo si allontana
un po' troppo.
Non sembra, ma ci sono 9 ragazzi nasconti in ognuna delle due fotografie!
Alla fine tutti i giocatori di una quadra vengono individuati e così termina il gioco.
Possiamo ora fare alcune brevi riflessioni su questi due giochi: comprendiamo come l'apprendimento delle regole sia importante per chi, come gli animali, hanno necessità di diventare "ottimi giocatori", sia per cacciare la preda, sia per non essere cacciati!
E' tardi, è tempo di salutarci.
Buonissimo anno scolastico a tutti!