Ciao sono Laura, ci siamo incontrati al Parco Nord Milano, per una giornata
all'insegna dei sensi e di tutti i loro segreti.
Da esperti esploratori mi avete raccontato quali strumenti servono per
affrontare una ricerca in un bosco: palette, binocolo, lente di ingrandimento,
setacci, macchina fotografica, pinzetta, badile, ascia, falcetto, piccone.
Per partire all'avventura.
Pronti per le attività..
Dopo un breve benvenuto, in cui ci siamo conosciuti, e vi ho raccontato
la storia del Parco Nord Milano, un parco costruito dall'uomo più
di trent'anni fa. Ci siamo subito inoltrati lungo il percorso del silienzio
in fila indiana, ci siamo addentrati tra gli alberi per vedere, sentire
e toccare.
Ed ecco spuntare case per gli uccelli, mattoni, cartellini sui rami, bottiglie appese, sacchetti, tronchi sparsi, tagliati, foglie per terra, cariole, rastrelli, sabbia, palette, fiori gialli, lattine appese, cucchiaini, ragnatele di fili verdi, piante pungenti, funghi....e che sorpresa un coniglio selvatico.
Ed ecco quello che avete sentito... il vento frusciare, i passi sulle foglie, il rumore delle macchine proveniente dalla strada il vociare dei bambini, il passaggio di un elicottero e i cucchiaini muoversi tintinnando, e l'erba fischiare.
In mezzo a odori e profumi di terra bagnata, tronchi ammuffitti, foglie
umide, odori di bosco insomma, di alberi, di aria diversa da quella pesante
e di chiuso che c'è in classe.
Siete stati attenti è avete colto delle differenza tra gli odori,
i suoni e gli elementi del bosco rispetto a quelli della città.
Dopo una bella merenda... ci è venuta voglia di abbracciare un albero. Tenerci stretti per qualche minuto al tronco di una pianta e sentire la sua corteccia sotto la pelle; sentire l'umido, il ruvido, il liscio e il freddo, con le mani, con le guance, con la pancia, con la schiena...; guardare in alto appoggiare la testa al tronco, girarsi e annusarne il profumo con il naso.
Alzare gli occhi per vedere il cielo.... chissà se in primavera
con gli alberi pieni di foglie sarà ancora possibile.
C'era qualche albero con il muschio, alcuni il cui tronco era ricoperto
di edera, rametti, nodi.
Abbiamo toccato la corteccia con la mano aperta e con il dorso.
Abbiamo chiuso gli occhi e l'albero per un momento ci ha raccontato un
sacco di segreti, immobili abbiamo ascoltato cosa voleva dirci.
Provare a rifare tutto ma con gli occhi chiusi.
Infine, è venuto il momento di cercare di cosa è fatto il bosco: in tre gruppi siamo partiti alla ricerca dei suoi tesori: abbiamo trovate foglie secche, erba verde, legnetti e sassi, messo il tutto in retine apposite,
... chiuso con lo spago il bottino per portarlo a scuola, con la promessa in primavera di portare voi altri bottini da appendere agli alberi del bosco... magari bottini di mazzi di matite colorate, cannuccie, gomme e chi più ne ha più ne metta.
Ah dimenticavo, Brughillo vi ha lasciato il suo timbro,
pensate anche a lui e inviategli una cartolina di buona guarigione...
dalla Brughillite è dura scappare e il nostro amico sembra essere
caduto in una crisi acuta.