Ciao classe 1C.
Oggi 20 aprile siete arrivati al Parco Nord Milano partendo di buona matttina da Molteno: obiettivo conoscere un parco di cintura metropolitana. Ma cosa nasconde questa definizione?
Abbiamo come prima cosa raggiunto la montagnetta, il punto più alto del parco, da cui dare un'occhiata d'insieme a questo grande spazio, di 600 ettari, che si estende tra il cemento del nord-Milano, come le ali di una grande farfalla.
Il parco è nato come idea nel 1975, i primi alberi sono stati
piantati nel 1983 su campi che fino allora erano coltivati, o addiruttura
abbandonati al degrado.
Si tratta quindi di un parco artificiale nato per creare spazi riqualificati
a verde a ridosso della città.
Con la cartina alla mano avete ricostruito il percorso dalla scuola alla montagnetta e vi siete resi conto delle dimensioni del parco e delle strutture che vi si possono incontrare.
Vi è nata la curiosità di sapere la storia della Montagnetta
che sorge sui rifiuti degli altiforni della fabbrica Breda e poi, anche
la voglia di visitare i laghetti.
Un rapido sguardo alle gallinelle d'acqua e alle ninfee: due esempi di
come si sottrae l'ambiente al degrado e lo si fa più piacevole.
Ci siamo poi recati a visitare un lotto di rimboschimento ovvero un bosco creato dall'uomo attraverso la piantumazione, la messa a dimora di alberi. Prima piante d'alto fusto e poi cespugli: ci siamo soffermati a osservare anche le casette degli uccelli.
Infine ci siamo raccolti in cerchio e con le carte di Propp avete inventato una storia, ovviamente ambientata al Parco Nord.
Eccola:
"C'era una volta un uomo che era venuto a conoscenza che al Parco
Nord viveva una rana, molto saggia e colta, che se fosse stata catturata
e poi venduta gli avrebbe fatto guadagnare un sacco di denaro.
L'uomo decise così di raggiungere il parco e di imbucarsi per cercare
la rana ai laghetti, travestendosi da guardiaparco.
L'uomo così travestito raggiunse i laghetti, vide
la rana, ma non riuscì a catturarla a causa di un forte vento.
La rana quindi si mise in fuga, scappò in una caverna in seguita
dall'uomo.
Entrambi caddero in una buca nascosta nell'oscurità della caverna.
L'uomo, picchiata la testa svenne e la rana, che oltre a essere saggia
era anche di buon cuore, tramite un passaggio segreto lo portò
sulle sue spalle, fino all'infermeria della cascina centro parco.
Una volta arrivati in cascina, la rana chiamò il suo speciale amico Millepiume, da molti conosciuti anche come Millecolori, che donò una delle sue magiche piume con la quale curare l'uomo, il suo cacciatore, al quale si era ormai affezionata.
A presto
tornate a trovarci
Laura