Quando io ero piccolo andavo in un giardino sotto casa mia, in via Padre
Ravasi.
Una cosa bella che mi ricordo è che c'erano tanti bambini e io
giocavo con la maggior parte di loro e mi divertivo tantissimo.
Mi ricordo che in giardino c'erano dei giochi: lo scivolo, il castello,
i cavallucci e il mio preferito, la tartaruga. Con i miei amici giocavamo
con le macchinine e sulla tartaruga. Però mi ricordo pure che dei
ragazzi la sera hanno distrutto la tartaruga, così la mattina non
l'abbiamo più trovata. Dopo che la tartaruga era stata distrutta
noi giocavamo sul castello a fare i cavalieri e ci divertivamo tantissimo.
Un giorno con un mio amico abbiamo fatto una gara con le biciclette e
dopo un po' che andavamo, ad una curva sono caduto perdendo la gara e
sbucciandomi il ginocchio.
Infine il ricordo da me preferito che è successo in questo giardino
è stato quando mio padre mi ha insegnanto ad andare in bicicletta
senza rotelle.
Spazio Arte è un giardino pubblico racchiuso tra via Martiri della
Libertà, via Cavallotti e viale Marelli.
Questo giardinetto è suddiviso in tre parti: la prima parte per
i bambini piccoli con scivoli, altalene etc etc... la seconda parte è
un campo da calcio sterrato 50 X 20 metri, la terza e ultima parte consiste
in un buco asfaltato 200 X 50 metri, normalmente è qui dove noi
giochiamo a calcio e anche il posto dove parando un tiro mi sono rotto
il polso destro.
Non vi sono molte piante in questo giardino pubblico e le poche sono latifoglie,
l'unico grande albero lo hanno tagliato, pensate ho contato i cerchi all'interno
del tronco ed erano più di 250, non ci sono un granchè di
fiori, la maggior parte sono margherite e viole.
In questo giardinetto ho dei magnifici ricordi: uno dei miei primi goal.
Degli episodi che non dimenticherò mai: quando mi sono lasciato
con la mia fidanzata, oppure quando un bambino della mia classe mi ha
accusato di avere detto ....... a suo nonno, facendo una enorme gaffe,
oppure quando la mia insegnante di lingua straniera (inglese) mi ha prelevato
dalla classe per riprendermi su una lite avvenuta ai giardini con i suoi
figli.
In questo giardino si vede la trascuratezza dei cittadini hanno per il
verde: lo si deduce dalle lattine e dalle bottiglie e dai vari ecrementi.
A casa, nelle Filippine, ho un magnifico giardino, è molto grande,
ma non è uno spazio completo perchè lì mio nonno
ci alleva. galline, polli, maiali, oche e mio nonna ci coltiva magnifici
fiori.
Giardino forse non è il termine giusto ma per me quello è
un girdino pieno di ricordi.
Lì mi ricordo che da piccola (perchè mi hanno allevato là)
correvo felice tra quel giardino circondato da animali, frutta e fiori.
In quel giardino ci sono stata quest'estate, ora è molto cambiato,
am anche se è cambiato, ma anche se è lontano i miei ricordi
sono molto più vivi di prima.
In quel giardino ho rincorso la libertà e la felicità di
un tempo, ma, ad un certo punto quel giardino non c'è stato più.
Ero sull'aereo per l'Italia.
E' un giardino formato da due palme di cocco con due entrate e quasi al
centro casa mia contornata da fiori e stradine che portano ad alcune cosucce
dei miei zii.
Lì la mattina inizia con il canto dei galli, se è ancora
buio non si vede il giardino, ma quando spunta il sole e con i suoi raggi,
si vede questo giardino come un pezzo di paradiso.
I raggi del sole sulla sua erba ricoperta di rugiada la fanno sembrare
un diamante verde.
Come punta di questo diamante inizia dal mezzo e finisce verso il nostro
villaggino.
Distesa verde con ricordi d'oro, cambiata nel tempo, ma non nel mio cuore.
Pezzo di isola, di quel paese, diamante verde con rifiniture di mille
colori è il mio giardino.
Il giardino di cui parlerò è quello di via Rovani.
Quello per me era un luogo di totale relax e libertà, lì
ho passato i momenti più belli della mia vita.
Potevo finalmente correre e giocare, perciò potevo scatenare me
stesso e aprire la mia anima, così che il cuore non era più
un semplice organo, ma un immaganizzatore di emozioni, lì andavo
con la voglia di salire, scendere, correre, scavare, saltare e giocare,
non c'erano limiti al gioco, a parte i pericoli, ma di questo non mi preoccupavo
perchè nello scatenamento ero attento e cauto.
Il giardino aveva due entrate, il cancello era "bianco dente"
e c'erano rampicanti ad un'entrata.
Guardavo gli alberi, mi incantavano, un letto di foglie si alzava, sembrava
che il giardino mi stesse parlando perchè gli alberi frusciavano,
le foglie strusciavano e la terra "cantava" quindi era un posto
magico oltre che bello.
Mi piaceva e mi piace tuttora l'altalena perchè mi fa sentire libero
come l'aria, di andare dove voglio.
Era divertente andare ai giardini con i mille e profumatissimi fiori che
coloravano il pomeriggio, i fiori erano: margherite, tulipani, etc..;
gli alberi erano rampicanti, querce, meli e anche alcuni da me sconosciuti.
Purtroppo il pomeriggio è finito e finisce anche il mio racconto.
Il parco che conosco di più è il Parco Nord. Al Parco Nord
ci vado da quando ero piccola. Ormai lo conosco bene, come il palmo della
mia mano.
Quando ero piccola, con i miei genitori, andavamo sempre a metterci sotto
un albero, che ormai è diventato grande e d'estate si stava bene
sotto l'ombra.
Giocavamo nell'erba, ci rotolavamo, giocavamo a calcio o a pallavolo.
io ero e sono solita a fare sempre un giro in bici, sopratutto nei sentieri
che portano all'aereoporto militare.
Mi divertivo a perdermi nel bosco e poi cercare di ritrovare la strada
o il sentiero giusto.
Una volta sono andata per un sentiero che non finiva più e quando
sono arrivata alla fine mi sono ritrovata in un posto che non conoscevo.
Poi con mio zio Paolo, andiamo allo stagno delle anatre dove le diamo
da mangiare e mia sorella Sonia si diverte a spaventarle e a tirare dei
sassolini nell'acqua.
Un episodio non molto piacevole che mi è successo è stato
quando con mio papà e mia sorella sono caduta e rotolata giù
da una collina e alla fine mi sono sporcata tutta di erba e terra.
Per pulirmi i vestiti mia mamma ha dovuto lavarli un sacco di volte prima
che ne uscissero puliti.
Questi episodi che ho raccontato del Parco Nord non sono tutti perchè
ne avrei da raccontare tantissimi.
Voglio ricordare un altro parco che però non si trova qui vicino,
ma neanche troppo lontano.
Si tratta del parco del Valentino, un parco famoso di Torino.
Ho dei parenti da parte di mia mamma che abitano a Torino.
Una volta mi hanno portato a questo parco in primavera ed era bellissimo.
Adesso è da molto che non vado a Torino e come ricordo mi è
rimasta soltanto una foto.
In quella foto c'ero io, vestita con un maglione rosso, con i miei capelli
ricciolini.
Dentro c'era un'aiuola di garofani rossi e sullo sfondo tanti alberi in
fiore.
Di quel parco l'unico ricordo che ho è solo quella foto perchè
non ho una memoria molto chiara.
Questi ricordi che ho raccontato sono soltanto di parchi, ma adesso cercherò
di raccontare anche qualche cosa sui giardini.
Il giardino di cui voglio parlare è quello di mia zia Pina.
Nel giardino ci sono tante piante e fiori: un pino, dei garofani, delle
petunie e altri fiori...
Ogni anno è sempre più bello perchè mia zia mette
sempre qualche pianta nuova.
Una volta quando ero più piccolina con un mio amichetto, Stefano,
andavo ai giardini, su in montagna.
La mia nonna ci portava sempre la merenda con biscotti, acqua e succhi.
Una volta con l'altalena stavo facendo il giro della morte, poi fortunatamente
Stefano mi ha bloccato tenendo la catena.
In questo giardino c'era una spiaggia con una piscina e noi ci divertivamo
cadendo ad ogni passo che facevamo.
Giocavamo con i trenino, io lo guidavo e servivo da mangiare e lui faceva
il passeggero.
Quando giocavamo a nascondino andavo dietro alla piscina, dietro anche
a degli alberi alti e dietro alle casette.
Dopo facevamo merenda spruzzandoci di acqua e una volta mi ha fatto la
doccia con l'acqua fredda.
Giocavamo con la palla facendo lo slalom fra gli alberi. C'erano piante
come pini, faggi e piante più piccole come il nocciolo.
Certe volte andavamo, se si poteva, a vedere i signori anziani che giocavano
a bocce e dall'altra parte i ragazzi a tennis.
Facevamo le gare di corsa dai giardini fino all'uscita. Quando Stefano
non vinceva si arrabbiava sempre.
Quando la nonna ci chiamava per andare correvamo sempre da sole.
Mi è sempre piaciuto andare lì perchè mi piaceva
molto.
A me è piaciuto andare alla Torretta con la scuola.
Arrivati alla Torretta siamo saliti nelle nostre camere e abbiamo svuotato
i nostri bagagli, siamo scesi giù, una signora ci ha fatto vedere
i cavalli e ci ha fatto salire sopra.
Poi siamo andati in un campetto: certi giocavano a calcio, altri a ping
pong.
Siamo andati a fare il tiro con l'arco.
Mi è piaciuto andare in piscina, mi sono divertito e siamo andati
a mangiare.
Di sera siamo andati a fare una partita a calcio e dopo siamo andati in
camera e ci siamo messi a dormire.
L'indomani mattina siamo andati in piscina, poi siamo andati dai cavalli
e ci saimo saliti.
E' venuto il ragazzo e ci ha portati alla pizzeria.
Noi impastavamo la forma, ci abbiamo messo un goccio di acqua e poi ancora
ad impastare, poi il ragazzo prende dei fiammiferi e dei giornali, accende
il fuoco e butta i giornali nel forno a legna.
Il ragazzo tira fuori le pizzette dal forno a legna e ce le fa assaggiare,
dopo abbiamo preparato i bagagli, abbiamo aspettato l'autobus e poi a
casa, io e mia mamma e mio papà gli ho raccontato della gita alla
Torretta.
In tutta la mia vita non ho frequentato molti parchi o giardini, anche
se frequentemente io e Alessia ci troviamo ai giardinetti di viale Italia.
Sono i miei preferiti, dato che sono quelli che ho frequentato di più.
Purtroppo non è molto bello perchè: per la maggior parte
è formato da terra. La staccionata, formata da grossi tronchi di
legno, è tutta rovinata; gli albero sono per la maggior parte dei
pini non belli. I pini più piccoli vengono usati per arrampicarsi
sopra e certi sono anche rovinati perchè ci si appendono sopra
facendone cadere i rami che, fra l'altro, sono anche cadenti.
Ci sono molte panchine sia in legno sia in cemento su tutto il contorno
del giardino. Tutto questo si trova dalla parte dei bambini, invece se
si prosegue per una via alberata, dove si trovano anche alberi di nocciole
che io e Alessia andiamo a raccogliere per poi mangiare, quando si giunge
al termine si trova una piccola piazzetta dove solitamente si riuniscono
le persone anziane per parlare.
A me piace andare sui pioli, dei piccoli tronchi di legno dove ci si tiene
aggrappati solo con le mani e dandosi delle spinte bisogna sempre cercare
di passare al piolo successivo.
Invece quando ero più piccola mi piaceva andare su dei piccoli
cavallini rossi con sotto una molla che li faceva andare avanti e indietro.
Mi ricordo anche che una volta io e Alessia siamo state così tanto
sui pioli che ci sono venuti calli e alcune bolle che scoppiavano.
Questo episodio non è stato tanto bello, comunque in quel giardinetto
ho fatto tante amicizie.
Il giardino da me preferito è in Romania davanti a casa mia.
Esso è un parco molto grande, un bel prato di fiori in un angolo
grande del giardino e in mezzo c'è un grande albero di mele.
Là ci gioco quando vado in vacanza, comunque ho dei bei ricordi
in quel giardino nostro.
Quando avevo compiuto 5 anni e in quei tempi c'erano tutti i miei cugini
che sono 15.
Ho un cane che si chiama Tottolino ed è un lupo, perchè
me lo hanno regalato al mio compleanno. Il cane è molto obbidiente,
perchè l'abbiamo addestrato. Dopo tre anni, dopo che sono diventato
più grande, il mio papà mi ha costruito una grande altalena,
tutta per me, vicino all'albero in mezzo.
Il giardino è bello perchè in primavera delle volte mi tuffo
nel prato dei fiori con il mio cane ed il mio fratellino più piccolo
di me che aveva sei anni (adesso ne ha 10).
Il nostro giardino è formato da tante parti, in un angolo ci sono
i fiori e in mezzo il nostro albero grande pieno di mele, e c'è
la parte dove giochiamo e davanti c'è la mia casa di quattro piani.
Il nostro parco è il più bello del paese. Vorrei portare
tutti i miei amici nel mio giardino in Romania.
Il mio giardino è quello che c'è in via Magenta, io ci
vado e ci andavo lì.
Una volta stavo giocando con mio fratello, lui però ha tirato la
palla troppo forte e mi ha preso sulla schiena; un'altra volta ero con
i pattini e c'era un laghetto per terra e sono caduta sbattendo fortunatamente
solo la pancia; poi ancora stavo giocando a basket e stavo vincendo contro
un mio amico poi lui ha tirato da tre punti, ha preso il tabellone s bubito
dopo la mia testa e quella di una signora.
In quel giardinetto ci sono anche altalene per i bambini fino a 3/4 anni
e anche per i bambini più grandi, poi anche uno scivolo per i bambini
più grandi e il campo da basket.
Io in quel giardino con mio fratello gioco e mi diverto e nel frattempo
stiamo insieme e poi vado lì perchè c'è appunto il
campo da basket e io vorrei praticarlo perchè mi piace molto; invece
io faccio judo che mi piace ma non quanto il basket. Poi in quel giardinetto
giro in pattini, con il monopattino e con lo sketeboard e stò con
i miei amici e amiche.
Poi lì è successa una cosa molto bella per me, vincere a
basket contro mio fratello che ha 14 anni e una volta abbiamo litigato
per una stupidata.
I miei zii ed io, mio madre e mio fratello, siamo andati al parco di
Monza e abbiamo chiesto delle biciclette per vedere quanto era grande
il parco; giungendo alla fine del parco abbiamo visto un cancello e siamo
ritornati indietro.
Ci siamo seduti nelle panchine per riposare, eravmo stanchi perchè
avevamo fatto 15 km ma io non volevo riposare e ho detto a mio zio se
andavamo a fare un giro.
"Va bene" disse "basta che non ti perdi"
Io me ne andai e sono arrivato ad una pista dove c'erano le macchinine
da corsa, poi ho portato mio fratello a vederle da vicino.
Alla fine di una gara ad una macchina uscì del fumo dal motore
e per questo rallentò e venne superata dalle altre macchine.
Io e mio fratello abbiamo deciso di tornare, ma ci siamo accorti di aver
sbagliato strada.
Durante il tragitto abbiamo trovato un bar e abbiamo deciso di sederci
e riposare per 5 minuti.
Abbiamo ripreso le biciclette e piano piano ci siamo avviati verso il
posto dove avevamo noleggiato le biciclette anche perchè si era
fatto tardi.
Quando siamo arrivati ad aspettarci, un po' preoccupati, c'erano i miei
zii e la mia mamma.
Nella mia vita il giardino più significativo è il giardino
a casa degli zii e del nonno del papà.
Vado in quel giardino da quando sono nata.
In quel giardino ho imparato ad andare in bicicletta e ad andare con i
pattini.
Nel giardino lo zio ha costruito una casetta tutta colorata con un campanello
all'esterno e con le finestre e le tendine.
In quella casetta io e mia sorella, Alice, giocavamo a cucinare (avevamo
comprato una valigetta che se la aprivi potevi estrarre dei fornelletti
con i pentolini, le padelle, i piatti, le posate e tutti gli alimenti
in plastica) per i nostri genitori.
Questo giardino è molto grande con un pino altissimo, due ulivi,
dei peri, 5 alberi d'uva (quando era stagione andavamo là e mangiavamo
tanta uva) un ciliegio gigantesco e un orticello.
In questo orticello lo zio, la zia e il nonno (prima anche la nonna, ma
adesso non c'è più) coltivavano le melanzane, l'insalata,
i peperoncini, i pomodori e i pomodori piccanti.
Quando andavamo ogni tanto in primavera nel giardino, io e mio papà
mangiavamo l'erba cipollina.
Quando facevamo da mangiare usavamo sempre le margherite e subito lo zio
tagliava l'erba.
Adesso quando andiamo la aiuto a piantare tanti fiori e quando è
stagione si vede tutto il prato fiorito.
Mi presento, mi chiamo Magdy e mi piace molto il parco che frequentavo
in Egitto.
Era molto grande, aveva molti alberi, moltissimi. A quel parco ero affezzionato,
era troppo bello, aveva alberi di tutti i tipi, oltre a ciò aveva
anche dei bellissimi bar e delle gelaterie.
Era frequentato da moltissima gente, grandi, piccoli, ragazzi e anche
persone anziane.
In quel parco c'era un albero speciale di cui non conosco il nome in italiano.
Aveva un profumo buonissimo. Quell'odore si sentiva solo al mattino alle
nove circa.
Quel parco era più o meno grande come il Parco Nord, comunque si
sentiva l'odore delle marmitte delle macchine e delle moto e un bel giorno
si è deciso di fare una festa in quel parco. C'era di tutto, da
torte a coca cola, aranciate e anche i clown. Un clown mi ha fatto prendere
un mazzo di fiori "truccato" che appena lo davi a qualcuno facendoglielo
tenere dalla parte di sotto, gli esplodeva in faccia cioccolato caldo.
Ma nessuno si arrabbiò, nessuno, nemmeno quando esplose in faccia
a mio fratello. Tutti abbiamo riso e quello che ha riso di più
sono io... Il clown mi ha fatto girare la faccia e mi ha sparto con la
pistola d'acqua in faccia.
Poi finita la festa siamo andati a mangiare.
Di sera siamo rientrati a casa.
Quel giorno è stato divertentissimo. Il giorno seguente siamo ritornati
al Parco ede era tutto sporco; secondo me tutti gli alberi e i fiori erano
tristi: tutta la spazzatura dappertutto e mio padre che ama molto la natura
si arrabbiò moltissimo. Ci siamo messi a raccogliere tutte le schifezze,
poi abbiamo dato l'acqua ai fiori e agli alberi. E dopo aver pulito e
dato l'acqua ai fiori abbiamo raccolto i fiori e li abbiamo messi nei
vasi per abbellire il parco e quel parco non me lo scorderò mai.
Mi ricordo che nel mio paese andavo al parco spesso con mio nonno e le
due cugine e giocavamo tutto il tempo e quando arrivavamo a casa eravamo
tutte e tre sudate perchè facevamo basket in una piccola palestra
che avevano costruito nel parco.
Mi ricordo che quando mio nonno se ne andava via in un piccolo paesino
che si chimava Manavi - mio nonno ci andava perchè doveva curare
le sue piante di frutta e di verdura - ci andavo un po' spesso e allora
mio nonno mi faceva assaggiare qualche cosa e poi mi diceva di aiutarlo
ma io non sapevo coltivare e non è che mi piaceva molto e allora
mio nonno ci faceva fare una passeggiata con le mie cugine nel mio paese
dove ci sono molti parchi e molte piante.
Invece nei parchi c'erano dei prati ed alberi molto grandi che coprono
le case, io e le mie cugine ci arrampicavamo spesso sugli alberi corti,
ci raccontavamo delle storie inventate, leggende inventate e storie di
paura e a volte prendevamo delle foglie e degli insetti.
Nei parchi c'erano tantissimi fiori bellissimi che io raccoglievo.
Era molto divertente andare al parco con le mie cugine e mio nonno.