... Finalmente il viaggio conduce alla città di Tamara. Ci si addentra
per vie fitte d'insegne che sporgono dai muri. L'occhio non vede cose ma figure
di cose che significano altre cose: la tenaglia indica la casa del cavadenti,
il boccale la taverna, le alabarde il corpo di guardia, la stadera l'erbivendola...
... Altri segnali avvertono di ciò che in un luogo è proibito
- entrare nel vicolo con i carretti, orinare dietro l'edicola, pescare con
la canna dal ponte - e di ciò che è lecito - abbeverare le zebre,
giocare a bocce...
... Come veramente sia la città sotto questo fitto involucro di segni,
cosa contenga o nasconda, l'uomo esce da tamara senza averlo saputo. Fuori
s'estende la terra vuota fino all'orizzonte, s'apre il cielo dove corrono
le nuvole. Nella forma che il caso e il vento danno alle nuvole l'uomo è
già intento a riconoscere figure: un veliero, una mano, un elefante...