Riceviamo la storia del Bruco affamato
pensata e scritta dai bambini della 2c - elementare Montessori.
In uno stupendo parco c'era una volta un bruchino affamato, di nome Tinto,
che scavava alla ricerca di cibo: i funghi di cui era ghiotto.
Scavando scavando si allontanò e finì nel terreno della scuola
lì vicino.
Mentre cercava il cibo inciampò in un oggetto strano che somigliava
al fungo e vi zompò sopra.
Ahi che dolore! Non era fungo ma sasso.
Il bruco Tinto riprese a scavare grosse buche, ma sorpreso dal Dirigente
Scolastico, che proprio in quel momento stava osservando il fenomeno, tentò
di prenderlo.
Ma lui riuscì a scappare e capitò in uno strano luogo, piuttosto
buio con tanti mobili carichi di libri.
Un brillìo improvviso lo attrasse, si avvicinò e vide che era
un libretto particolare, per cui lo mise sotto la ventosa e riprese la sua
lunga e lenta fuga inseguito dal Dirigente Scolastico.
Durante la fuga incontrò un uccellino anch'esso affamato che era
conciato male perché volando aveva sbattuto contro un albero ferendosi
un'ala.
Il Dirigente Scolastico lo vide, si commosse, lo raccolse, lo medicò,
gli diede da mangiare vermetti e subito il volatile riprese le forze ed andò
via saettando verso il cielo azzurro intenzionato a cercare Tinto che voleva
divorare perché aveva visto che era un ottimo boccone.
Ma il bruchino, sempre più affamato, per sfuggire all'uccellino orco
si diresse verso la sua casa e, ancora una volta, vide un rosso brillìo
tra i cespugli: un berretto da prete che con i suoi poteri magici riuscì
a farlo avvicinare a lui.
Tinto osservò i movimenti del berretto e capì cosa doveva fare.
Lo prese e lo mise sul suo capo e aperto il libro, trovato in biblioteca,
che era di magia.
Lesse la formula che lo fece diventare gigante.
L'uccellino si spaventò e volò via verso la salvezza.
E il bruco Tinto che da cacciatore era diventato per breve tempo preda,
decise di ritornare verso il Parco dove avrebbe ritrovato cibo, amici, sicurezza
.