Incontro la classe alle scuole del Parco Nord, sotto una pioggia piuttosto
forte ci spostiamo velocemente in Cascina.
Al riparo sotto il portico iniziamo la nostra attività. Per fare ciò
partiamo dal lavoro preparato in classe dai ragazzi: una serie di disegni
su come si immaginavano il Parco. Infatti la scuola proviene da Settimo Milanese,
e pochi avevano già visitato queste zone.
Alcuni, influenzati dal nome, disegnano Parchi naturali in montagna; altri
tipici Parchi gioco dei bambini, con scivoli ed altalene, altri ancora si
avvicinano di più e disegnano vialetti, natura, giochi, persone a passeggio.
Clicca sulle piccole immagini per vederne l'ingrandimento
Alcuni hanno preparato dei testi:
"Un parco è uno spazio pubblico dove i bambini, i papà
e i nonni possono divertirsi: cantare, ballare, mangiare, respirare aria
buona ...
"Un parco seondo me è anche uno spazio dove la famiglia può
condividere le sue idee e poi fare tanti giochi bellissimi e divertentissimi."
"Io mi immagino un parco pieno di alberi verdi e di cespugli.
Me lo immagino anche con scivoli ed altalene dove i bambini possono giocare,
pieno di viali con alberi attorno con laghi pieni di pesci colorati e splendenti.
Mi immagino anche piccoli animali come scoiattoli che mangiano nell'erba
fresca noccioline."
Ragioniamo su questi spunti, sulle differenze tra il territorio dove ci
troviamo, caratterizzato da una forte presenza industriale e quello da dove
loro provengono, caratterizzato invece da un'antica tradizione agricola.
Decidiamo così, tempo permettendo, di fare una piccola esplorazione
del boschetto GEV e del bosco davanti alla Cascina alla ricerca di indizi
che ci permettano di ricostruire rapidamente la storia e le trasformazioni
di questo territorio e le caratteristiche peculiari del Parco stesso.
Prima di incamminarci facciamo merenda.
Facciamo il rapido, consueto, censimento delle merende:
16 bambini hanno portato 21 merende e 14 bibite
Merende
Bibite
3 cracker
10 cioccolato
6 brioches - merendine
2 patatine
6 succhi di frutta
4 the
4 acqua
Terminato il momento di ristoro ci avventuriamo sotto l'acqua.
Raggiunto il boschetto Gev i bimbi subito trovano indizi: il terreno è
irregolare, fatto di collinette e buche, ci sono diversi resti di strutture
in cemento armato disseminati a terra, una vasca di raccolta, una specie di
grotta.
Capiamo che era presente sul territorio una grande fabbrica, che la specie
di grotta era in realtà un ingresso dei camminamenti che la collegavano
all'aeroporto di Bresso, che la fabbrica subì un bombardamento durante
la seconda guerra mondiale di cui ancora vediamo i segni.
Sempre più umidi ci spostiamo nel bosco davanti alla cascina dove
i ragazzi ricercano le logiche di riforestazione urbana utilizzate nella costruzione
di questo ecosistema.
Il bosco è artificiale: si cerca però di dare un senso di natura
selvaggia che soddisfi il bisogno dei cittadini di non avere intorno solo
una natura estremamente ordinata e compressa dall'uomo. Questa è infatti
la caratteristica principale del Parco Nord.