Mattinata con il sole e ottima per l'uscita nel bosco.
I bambini della 2a arrivano puntuali all'appuntamento in cascina: da qui ci
avviamo verso il bosco. Ci fermiamo e iniziamo a osservarci intorno: indubbiamente
il bosco oggi è molto diverso rispetto al mese di gennaio - quando
la classe aveva fatto la prima uscita.
Quali sono le differenze più importanti rispetto all'altra volta?
Ci sono più piante! C'è più verde, ci sono più
foglie!
In effetti non è proprio vero che sono presenti un maggior numero
di piante: infatti vi ricordate che in inverno molti alberi erano segnati
con la vernice rossa e sarebbero stati di lì a breve tagliati, perchè
morti o malati. Oggi non osserviamo più questi alberi perchè
sono stati tagliati.
Però degli alberi in più ci sono! Sono quelli piccolini che
sono stati piantati nel mese di marzo, che ora osserviamo.
Notiamo che hanno una bacchettina con la punta rossa - che serve a far vedere
la piantina, piuttosto piccola - vediamo che c'è una protezione in
plastica verde che serve a proteggere la piccola piantina dalle morsicate
dei conigli. Infine c'è una sorta di tappetino che serve ad impedire
la crescita dell'erba intorno alle piantine.
Ora ci incamminiamo nel bosco - andiamo a vedere il posto dove avevamo conosciuto
l'albero della paura, che ora purtroppo non c'è più - proseguiamo
ancora (osservando spesso e volentieri moltissimi funghi, nei vari stadi di
decomposizione). Notiamo che gli alberi tagliati recentemente presentano alcune
cose strane: in un caso il ceppo è ricoperto da una sostanza arancione,
abbastanza densa, risultato della fuoriuscita della linfa grezza; in un altro
caso dal ceppo spuntano piccoli rametti con foglie tenere.
Evidentemente l'albero non era ancora morto al momento del taglio e cerca
quindi una ultima volta di reagire al destino sfavorevole.
I ceppi che troviamo in terra ci sono utili per valutare l'età effettiva
delle piante che abbiamo intono: contiamo gli anelli di accrescimento annuali
e ricaviamo facilmente l'età degli alberi stessi - circa 25 anni.
Ci spostiamo ancora, in cerca di un luogo dove fare merenda. Nel frattempo
abbiamo l'occasione per cogliere i suoni della primavera: sopratutto i canti
di cince, fringuelli, merli e la voce rauca della cornacchia. Osserviamo e
raccogliamo in terra anche un nido di piccolo passeraceo - probabimente dello
scorso anno.
Facciamo il rapido, consueto, censimento :
17 bambini hanno portato 16 merende e 12 bibite, 1 non ha portato nulla
Merende
Bibite
2 cioccolato
10 brioches - merendine
2 tortine
1 schiacciatina
1 biscotti
1 succo di frutta
5 the
5 acqua
1 nesquik
Ora dobbiamo raccogliere delle foglie degli alberi: per fare ciò
chiedo ai bambini di individure 10 tipi di alberi diversi e di raccoglierne
le foglie.
Terminata questa fase di raccolta "esponiamo" le varie foglie
e commentiamo il lavoro svolto.
Le foglie raccolte, in alcuni casi sono doppioni; in altri sono foglie di
piante erbacee; qualche volta sono parti di foglie (spesso parti di foglie
composte, quali frassino e sambuco).
Ecco l'elenco delle foglie raccolte:
quercia farnia
quercia rossa
bagolaro
sambuco
frassino maggiore
frassino oreniello
sanguinello
nocciolo
gelso
acero di monte
acero campestre
Proseguiamo la visita.
Raggiungiamo una sorta di capanna nel bosco, ci mettiamo sotto qualche secondo,
facciamo una foto.
Poco più in là facciamo un gradito quanto inatteso incontro:
un ricchio, che riusciamo ad osservare molto bene (speriamo solo che tale
incontro non sia il segno di una sofferenza dell'animale...)
Salutiamo il riccio e continuiamo il nostro percorso. Troviamo come sempre
molti funghi - anche alcuni frossi, ligniucoli, i cosidetti funghi-mensola.
Troviamo anche una betulla morta in piedi che oscilla paurosamente: nella
sua corteccia osserviamo alcuni buchi fatti dal picchio e dei piccoli nidi
di formica.
La mattinata sta per terminare: dobbiamo avviarci verso scuola.