Ci incontriamo quando scendete dal pullman e ci incamminiamo, pale e rastrelli
in spalla.
Dopo un po' di strada entriamo nel bosco, che qui è piuttosto disordinato
ed incolto. Voi venite con me.
Mi raccontate che in classe avete immaginato come vorreste il Parco nel
Futuro, e che lo avete disegnato.
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Inoltre vi siete chiesti i vantaggi e gli svantaggi di avere prati, cespugli
e boschi, e per ognuno se sarebbe meglio averne tanti o pochi. Ecco alcune
delle vostre considerazioni:
meglio avere tanti prati, perché si può giocare a pallone
meglio avere grandi prati per fare pic-nic e prendere al sole
è bello avere arbusti che facciano fiori profumati
meglio avere pochi arbusti perchè a volte sono spinosi e non si
riesce a giocare
è meglio avere tanti alberi per avere tanta ombra
e meglio avere alberi da frutto
in un bosco lo svantaggio è che se ci sono troppi alberi non si
può giocare a pallone
Insieme ragioniamo sui motivi per cui esiste questo
bosco, e che qui al Parco di posti per giocare ce ne sono tanti, e che il
bosco offre giochi diversi dal gioco del pallone.
Oggi siete nel bosco per lavorare. O meglio, lavorare nel bosco,
pulendo dalle erbacce e dagli arbusti spinosi un tratto di sentiero
di Greta e Anselmo e lo spazio intorno ai paletti.
Avete postato pale, vanghe, un rastrello e un paio di forbici. Insieme osserviamo
le piante che possiamo strappare e quelle per cui dobbiamo avere la massima
attenzione.
Vi divido in gruppi in modo che ciascun gruppo abbia a disposizione un attrezzo,
e individuiamo le zone dove operare.
Iniziate con molta foga, e in realtà dopo un po' perdete di vista le
zone che abbiamo individuato in precedenza, e vi sparpagliate per il bosco.
Dopo un mio richiamo però tornate nelle zone giuste e il lavoro procede.
Alla fine riusciamo a pulire il tratto di sentiero che unisce il paletto
32 al paletto 33.
A questo punto però volete provare anche a piantare. Ogni gruppo trova
un piccolo acero e lo trapianta su una linea immaginaria intorno al paletto.
Ormai è tardi, e il pullman vi aspetta!
Di nuovo attrezzi in spalla per la strada del ritorno, e arrivederci a
primavera.