I ragazzi della 1h arrivano all'appuntamento in cascina. Non abbiamo moltissimo
tempo per la visita del bosco del Parco Nord, comunque ci avviamo prontamente.
La classe è arrivata al Parco nella mattinata: hanno quindi avuto tempo
per giocare e mangiare liberamente.
All'ingresso del bosco ci fermiamo giusto il tempo per dare alla classe
le informazioni fondamentali riguardanti il Parco Nord.
Questo Parco, questo bosco, è giovane - nel senso che gli alberi più
vecchi non hanno più di 25 anni di vita. E' il frutto del lavoro dell'uomo
che ha piantato - e pianta tutt'ora - qualche migliaio di piante all'anno;
e che queste piante le cura, con attenzione e competenza.
Questi alberi sono cresciuti, molto: in alcuni casi abbiamo già dovuto
anche ricorrere al taglio delle piante - cresciute troppo vicine le une alle
altre. Molte piante sono state poi piantate successivamente.
Oggi dobbiamo visitare il bosco, evitando però di dare troppe informazioni,
cercando di rendere questa visita una esperienza anche giocosa.
Per fare questo ricorriamo al sentiero di
Greta e Anselmo, ovvero il sentiero di alberi e giochi creato dalle scuole
qualche anno fa.
Iniziamo con la ricerca dei paletti con i cartellini: man mano che che troviamo
i cartellini ne leggiamo il contenuto - anche per capire se il gioco in questione
è effettivamente giocabile in questo momento.
Facciamo la prima sosta in corrispondenza della quercia rossa della montagna
di foglie: le regole sono semplici, dobbiamo cotruire una montagna di foglie
- la più alta possibile, la più larga, la più consistente
- o meglio ne dobbiamo costruire due, una per ogni squadra partecipante.
Maschi contro femmine, ovviamente!
La gara termina con un verdetto di parità - anche se i maschietti
hanno "rotto" di più e meriterebbero almeno un cartellino
giallo.
Andiamo avanti, fino a raggiungere la torre del drago, in corrispondenza
del quale giocheremo a trovare l'albero più giovane del parco.
Le solite due squadre si danno battaglia, ma, alla fine nessuna delle due
indica la risposta corretta. Invece di sottoliare la presenza delle piccole
piantine di acero appena nate, i maschi indicano un acero di circa 25 anni
- come tutti gli altri - le femmine trovano un biancospino di una decina di
anni al massimo.
Anche in questo caso nessun vincitore, anche se le signorine hanno individuato
un'albero più giovane.
Camminiamo ancora, fino a raggiungere l'olmo quaternarium - quello della
quacaccia.
Prima di giocare al gioco - di cui però non ricordo bene le regole
- faccio osservare come il nostro olmo sia una pianta notevolissima, molto
cresciuta rispetto alle altre, segno evidente di grande valore genetico della
stessa.
Giochiamo al gioco della ricerca dell'oggetto nascosto - anzi mimetizzato.
Questa volta ci disponiamo a coppie e, una volta mimetizzato l'oggetto nel
bosco, avviamo la ricerca.
Solo dopo una decina di minuti l'oggetto viene trovato da un ragazzo - e
solo dopo un qualche aiuto da parte mia.
Per terminare la giornata propongo ai ragazzi di seguirmi nel bosco ancora
un po', alla ricerca di un riccio che questa mattina avevamo trovato. Questo
perchè vorrei sincerarmi delle sue condizioni di salute. Purtroppo
lo ritroviamo esattamente dove era questa mattina, per cui decreto che bene
non sta, quindi lo preleviamo e, con cura e molta attenzione da parte dei
ragazzi, lo portiamo in cascina.
Il pomeriggio insieme è terminato: saluti tra noi e il riccio.
Magari ci vedremmo un'altr'anno.