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le scuole del Comune di Milano

1c - Media Franceschi - 23 settembre 2003

Ci incontriamo all'ingresso di via Suzzani e fatti pochi passi ci presentiamo.

E' la vostra prima uscita quest'anno. Solo tre di voi non sono mai stati qui al Parco Nord, tutti gli altri lo conoscono bene! Chi viene a pattinare, chi a giocare a pallone, chi in bicicletta.

Sapete che è un parco abbastanza giovane, cioè che prima non c'era, e che è stato voluto e costruito

dall'uomo.

Proviamo tutti insieme ad immaginare cosa poteva essere qui una trentina di anni fa, con le fabbriche prima e le discariche dopo.

E insieme proviamo a decidere tutti i passi che ci sono voluti per far diventare questa zona un Parco: togliere i rifiuti, o coprirli con la terra, mettere terra fertile, seminare erba e piantare alberi. E avere la pazienza che crescano!

Siete tutti d'accordo: si vede bene che è un Parco "artificiale", ci sono i sentieri e le strade asfaltate, i prati hanno l'erba tagliata e curata. "E' un parco che serve all'uomo per divertirsi e fare sport" suggerisce uno di voi. E per avere un area verde tra le case e le strade che ci circondano.

Dopo queste riflessioni ci avviciniamo al laghetto.

Sul cammino scopriamo le tracce di un abitante di questo Parco: il coniglio. Per terra è pieno di "cacche"; dopo un timore iniziale le prendete tutti in mano per verificare che in realtà sono fatte d'erba!

Fermi ai bordi dello stagno facciamo in tempo ad osservare una gallinella d'acqua che si tuffa e nuota via veloce.

Anche lo stagno è stato costruito. Mi dite voi come? Scavando, impermealizzando con l'argilla, mettendoci l'acqua. Forse anche le piante? azzarda qualcuno. Sì, qui anche le piante che vedete, sia acquatiche che quelle che incorniciano l'acqua, sono state messe dall'uomo.

Gli animali saranno venuti da soli. Vi aspettate di trovare rane e rospi, e anatre. Si ma anche tartarughe, perché chi conosce il parco le ha viste in passato. Però concordate con me che quelle non siano arrivate volontariamente ma che siano state abbandonate, e io aggiungo con grande danno per l' ecosistema dello stagno!

Avvicinandoci scopriamo altre gallinelle e che nell'acqua nuotano numerosi pesci, alcuni rossi e alcuni molto grandi, delle carpe. ma non si vedono insetti che nuotino o che camminino sull'acqua.

Proviamo a misurare la temperatura con un termometro digitale: quella dell'aria è 23 °C mentre l'acqua 19 °C.

Camminando lungo il perimetro dello tagno osserviamo alcune tartarughe, e i colori dei riflessi sull'acqua.

Troviamo anche una pianta con della resina già indurita sul tronco che cattura la vostra attenzione.

Dopo aver fatto merenda al teatrino ci rimettiamo in cammino verso gli stagni nuovi.

 

Le differenze le scoprite subito. Qui ci sono meno piante! qui per scelta non si è piantato nulla: allora. osservate, i semi saranno stati trasportati dal vento e trovata l'acqua avranno germogliato!

Avvicinandosi si vede subito un'altra differenza: l'acqua è piena di vita: piccoli organismi e tante alghe.

 

Raccogliendone un po' in alcune bottiglie e in un vasetto di vetro osserviamo bene i piccoli organismi che ci nuotano.

Percorrendo il canale raggiungiamo l'ultimo stagno, dove riuscite a prendere in mano alcuni frutti di tifa, che si sfaldano e volano via in mille semi. Anche le ninfee qui si vedono bene anche con i loro fiori bianchi. E un germano femmina sta attraversando lo stagno a nuoto.

Qui la temperatura dell'acqua è un po' più alta: 19 °C, mentre l'aria è più fredda (si è rannuvolato) e ci sono 21 °C.

Percorrendo la strada del ritorno discutiamo su quale stagno vi sia piaciuto di più, e i pareri sono molto discordanti e non c'è una netta maggioranza. Invece siete tutti concordi, o quasi, nel dire che gli stagni nuovi sono meno appariscenti del primo che avete visto ma forse più simili ad uno stagno naturale per quanto riguarda gli animali che ci vivono.

Arrivate al ponte ci salutiamo: magari ci vedremo durante l'anno! Ciao a tutti.