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le scuole del Comune di Milano

1d - Media Pavoni - 11 dicembre 2003

La giornata non è bella - fredda - ma almeno non piove.
Incontro la classe nei pressi della montagnetta: qui inizio a raccontare brevemente le "cose importanti" del nostro parco:

In particolare qui siamo alla base della Montagnetta della Breda - dal nome della grande azienda milanese che ha caratterizzato la storia di questo territorio. Qui l'artificialità del parco è più evidente, così come è più interessante la storia.
La montagnetta nasce come luogo di deposito delle scorie degli altiforni della Breda - dagli anni '20 ai '60 - quindi il successivo abbandono e la finale sistemazione da parte del Consorzio del Parco.
Camminiamo un po': osserviamo parecchi "gabinetti" di coniglio, con le piccole caccole ovali, quindi andiamo alla ricerca delle "scorie". Ne troviamo giusto una, grande e ben rappresentativa.

Camminiamo ancora per un po', fino a raggiungere i binari della Breda.
Altra sosta "storica"!
Qui osserviamo come degli alberi siano cresciuti in mezzo al cemento: a partire dal 1960, anno dell'abbandono di questa struttura di prova della Metropolitana Milanese, alcuni semi sono riusciti a germinare in questo ambiente ostile, le relative piantine sono sopravvissute e oggi vediamo il risultato di questa incredibile crescita.
Son degli alberi veramente eccezzionali! I primi del Pareco Nord - prima ancora che il parco esistesse!

Parliamo quindi delle "date" importati del Parco Nord:

Partiamo di nuovo e ci spostiamo finalmente dentro il bosco.

Cammin facendo osserviamo molti alberi, alti, dritti e sottili, disposti in lunghe file parallele, osserviamo inoltre dei segni rossi su alcuni di essi, quindi un operaio intento a trafficare con delle piccole piantine.
Dobbiamo assolutamente fermarci per commentare tutto ciò.

20 anni fa i piccoli alberelli sono stati piantati piuttosto vicini gli uni agli altri, in file parallele, perchè potessero essere annaffiati con trattore e botte contenente acqua; quindi gli alberi sono cresciuti e ha avuto inizio la competizione tra gli alberi stessi, sia per il cibo, che per l'acqua, che per la luce. La competizione ha portato morte e sofferenza. Questo e le inevitabili malattie hanno fatto emergere l'esigenza di ridurre il numero degli alberi presenti e, contestualmente, di piantarne di nuovi, più giovani.
Ecco quello che sta succedendo: gli alberi segnati di rosso verranno rimossi, ma ci saranno altri alberelli che li sostituiranno con il tempo.

Ci spostiamo ora in prossimità del grande acero guaritore - labero della paura che guarisce dalle paure!
Chiedo ai ragazzi di indicare le loro paure, che risultano essere soprattutto nei riguardi degli animali velenosi, pericolosi.
Quindi passiamo alla "medicina".

A turno ci arrampichiamo sull'acero e lo attraversiamo: in pratica facciamo come tradizionalmente facevano tanto tempo fa alcune popolazioni dell'est europeo quando cercavano di guarire i loro bambini da malattie terribili e sconosciute. In effetti gli alberi possono effettivamente guarire: pensiamo solamente al salice e all'aspirina!

Mettiamoci ancora in cammino. Alla ricerca dei funghi.
Chiedo ai ragazzi di cercare dei rametti contententi dei funghi lignicoli, di varia forma, colore, consistenza.
Ne troviamo parecchi - in effetti questo è il loro momento.

Riflettiamo un po' su questa presenza: i funghi sono elementi assolutamente necessari alla vita del bosco. Senza di questi non esisterebbe di fatto la trasformazione di tutto ciò che muore in un bosco in humus - utile alle piante per la loro sopravvivenza. Quindi poco importa se i funghi siano velenosi oppure no!
Il fungo come "cuoco" per le piante!

Camminando incontriamo vari tronchi e ceppi letteralmente invasi dai funghi, soprattutto in una zona in cui erano presenti varie betulle - ora ridotte a scheletri in parte in piedi, in parte in terra.

Come mai tutti questi alberi morti?
Oltre ai motivi che sono stati riportati più sopra non dobbiamo dimenticare che questi alberi hanno assorbito, in vece nostra, moltissime "polveri sottili" derivanti dall'enorme inquinamento ambientale che abbiamo intorno, mettendo in atto la loro importantissima funzione di filtro tra i nostri plomoni e l'aria che respiriamo. In un certo senso gli alberi muoiono al posto nostro!

La mattinata è giunta al termine. Saluto la classe che si avvia verso scuola.

Ciao a tutti!