I ragazzi della 2h arrivano al Parco in una mattina soleggiata.
Dobbiamo camminare un po' per raggiungere il bosco, dentro al quale realizzeremo
le attività previste per questa mattina.
Ci fermiamo una prima volta in corrispondenza dei binari della Breda. Spiego
ai ragazzi che gli alberi che abbiamo di fronte sono nati e cresciuti spontaneamente
in mezzo al cemento - quindi si tratta di alberi eccezionali che hanno resistito
per anni a condizioni di vita estremamente penalizzante. Spiego inoltre che
il cemento in questione risale agli anni '60, quando la Breda creò
questo anello di prova delle vetture della Metropolitana Milanese, Anello
che, una volta abbandonato, è stato progressivamente invaso dalle piante
spontanee.
Camminiamo ancora un po' nel bosco, quindi ci fermiamo e iniziamo l'analisi
del lavoro che i ragazzi hanno realizzato a scuola.
Si tratta di una serie di componimenti individuali sul Parco del Futuro, su
cosa si potrebbe fare nel Parco, e di alcuni disegni sempre inerenti questi
temi.
Leggiamo alcuni brani contenenti descrizioni del Parco, indicazioni sul parco
che verrà, esperienze personali.
Ecco i disegni:
Clicca sulle piccole immagini per vederne l'ingrandimento
Al termine della lettura dei componimenti dobbiamo decidere a quale aspetto
della vita del Parco dedicarci oggi: dopo una breve votazione ci orientiamo
sul gioco.
A questo punto è ora di merenda; facciamo il
rapido, consueto, censimento delle merende:
15 ragazzi hanno portato 10 merende e 5 bibite
Merende
Bibite
1 cracker
1 cioccolato
5 panini
4 focacce
1 biscotti
4 non hanno mangiato
1 succhi di frutta
6 the
1 acqua
1 bibita
Camminiamo ancora un po' nel bosco, per cercare un luogo adatto dove poter
giocare
Ci fermiamo in prossimità del grande acero con 4 rami: qui dovremo
fare una sorta di "vaccinazione rituale" prima di iniziare effettivamente
a giocare. Ci mettiamo in fila e, uno alla volta, scavalchiamo e passiamo
attraverso l'albero.
Cosa abbiamo fatto? In effetti siamo un po' "guariti", grazie
alle proprietà sicuramente "benefiche" dell'albero e del
movimento nel bosco. Sicuramente questa - anche se un po' diversa - è
stata una pratica rituale consueta nei paesi dell'Est europeo nei secoli passati
per tentare di guarire i bambini con malattie strane e sconosciute.
D'altra parte in effetti gli alberi possono guarire: basta pensare al salice
e alla scoperta dell'aspirina.
Ora è giunto il momento di giocare effettivamente. Ci dividiamo in
due squadre ai quali assegnaimo precisi compiti. Ogni squadra mimetizzerà - non nasconderà
- 7/8 oggetti all'interno di una determinata area, quindi avrà il compito
di andare a cercare - seguendo ben precise regole di ricerca - gli oggetti
mimetizzati dall'altra squadra.
La squadra vincente sarà quella che riuscirà a trovare nel
minor tempo possibile gli oggetti mimetizzati - penalizzazioni a parte.
Via!
Il gioco termina quando una squadra individua 7 oggetti su 7, mentre l'altra
si ferma a 7 oggetti su 8.
Discutiamo un po' sul risultato di questo gioco, vengono fuori le seguenti
considerazioni:
una squadra aveva un compito un po' più difficile in quanto doveva
individuare un oggetto in più
la squadra vincente non ha permesso - per troppa foga agonistica - all'arbitro
(ovvero al sottoscritto) di verificare che l'oggetto non trovato sia stato
effettivamente mimetizzato e non nascosto
gli oggetti sono stati ben mimetizzati, nella maniera corretta
A che cosa è servito tutto ciò:
a far interagire i ragazzi, a farli socializzare, a farli prendere coscienza
delle regole del gioco e delle difficoltà a queste connesse
a far comprendere come il gioco sia necessario per i cuccioli dei mammiferi
(in alcuni casi come esso sia vitale!)
Ci rimane ora il tempo per realizzare la mappa delle parole importanti che
sono emerse durante la mattinata, a partire dalla parola gioco.
Ecco la mappa.
Il percorso di unione finale degli elementi scritti nella mappa non è
riuscito ad includere tre parole: funghi, mangiare, lotta, provate di nuovo
a scuola!